Tu sei qui: Economia e TurismoCavese, salvo il "Lamberti"
Inserito da (admin), mercoledì 25 marzo 2009 00:00:00
E’ andata bene. La mano del giudice sportivo non ha inferto il duro colpo che in molti si attendevano e tutti nell’ambiente metelliano hanno tirato un gran bel sospiro di sollievo. A partire dai tifosi, assolutamente estranei ai fattacci del dopo gara, che temevano una possibile squalifica del "Lamberti". Solo una salata multa alla Cavese di 15.000 euro, perché «al termine della gara si permetteva l’accesso sul terreno di gioco di numerose persone che attorniavano minacciosamente i calciatori della squadra avversaria».
«Gli stessi - si legge ancora nelle motivazioni della sentenza del giudice sportivo - rimanevano impossibilitati a rientrare negli spogliatoi; in tale circostanza gli addetti al servizio d’ordine, non solo omettevano di svolgere la propria funzione, ma partecipavano attivamente agli atti di intimidazione; uno di loro toltasi la casacca da steward si avvicinava ad un calciatore della squadra ospite e lo colpiva con un violento pugno al volto; quest’ultimo cadeva a terra stordito con una vistosa ferita all’occhio sinistro».
Più dure, invece, le pene inflitte ai dirigenti biancoblù responsabili della gazzarra di fine gara. Il dirigente Francesco D’Amico, infatti, è stato colpito da inibizione a svolgere ogni attività in seno alla Figc fino a tutto il 30 giugno 2009 «perché, al termine della gara, entrava sul terreno di gioco e colpiva con un violento pugno al volto un calciatore della squadra ospite». Un mese in meno ha rimediato il presidente Antonio Fariello, alla sua terza sanzione stagionale, che è stato inibito fino al 31 maggio 2009 «perché al termine della gara si avvicinava ad un calciatore della squadra avversaria colpendolo con uno schiaffo alla nuca; dopo poco ritornava sul medesimo calciatore e lo colpiva di nuovo con un violento schiaffo alla nuca».
4 giornate di squalifica, invece, al massaggiatore della Cavese Mario Aurino «perché al termine della gara rivolgeva ai calciatori della squadra avversaria,che rientravano negli spogliatoi, ripetute frasi offensive e spintonava violentemente alla schiena uno di loro». 4 turni di squalifica li ha ricevuti anche il portiere dei biancoblù Vincenzo Marruocco, una per recidività in ammonizione e tre perché «al termine della gara, rientrando negli spogliatoi colpiva con un pugno al volto un calciatore della squadra avversaria ed inseguiva un altro calciatore avversario tentando di colpirlo con un pugno». Squalificati per un turno, infine, gli altri tre calciatori della Cavese Farina, Nocerino ed Alfano, tutti per cumulo di ammonizioni.
LE REAZIONI
Sospiro di sollievo da parte della società biancoblù dopo la sentenza del giudice sportivo sui fattacci del dopo gara di Cavese-Sorrento. Bastava guardare, infatti, i volti dei vari tesserati del sodalizio metelliano per rendersi conto che il pericolo era scampato. Soprattutto quello di vedere il "Lamberti" chiuso per il prossimo turno di campionato.
Al termine della seduta dall’allenamento pomeridiano a commentare la sentenza è stato il direttore generale Gennaro Brunetti, che non ha nascosto la sua delusione per quanto accaduto domenica scorsa: «E’ stata una brutta pagina per la nostra società, ma ora questa vicenda è chiusa e bisogna subito ripartire. Sulle sanzioni posso tranquillamente dire che sono quelle che ci aspettavamo. Riguardo, poi, il portiere Marruocco la casistica parla chiaro e dice che si va da 3 a 5 giornate per questi fatti e lui ne ha prese 3, visto che la quarta è per recidività. Faremo comunque ricorso sia per la sua squalifica, questo per non lasciare nulla d’intentato per il tesserato, che per l’ammenda comminata alla società».
Sulla stessa linea d’onda anche il tecnico Andrea Camplone, che, però, sperava in qualche giornata in meno per il proprio portiere: «E’ ovvio che speravo in una sanzione meno pesante per Marruocco, perché quattro giornate sono tante. I fatti, però, parlano chiaro e poteva anche andarci peggio. A mio avviso credo che per la sentenza abbiano tenuto conto anche del fatto che da due anni a questa parte non è mai successo nulla e quindi hanno preferito non calcare la mano. L’importante è che domenica possiamo giocare nel nostro stadio, perché girovagare in altri campi o giocare a porte chiuse è sempre più difficile».
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