Tu sei qui: Economia e TurismoCavese, la Supercoppa per Catello
Inserito da (admin), martedì 16 maggio 2006 00:00:00
Raggiante la Cavese. Anche a Venezia Sasà Campilongo ed i suoi hanno saputo imporre la loro superiorità nel gioco al cospetto dell'amico fraterno Nello Di Costanzo, tecnico dei neroverdi. Una bella soddisfazione. E tanta gioia per i circa 500 supporters aquilotti arrivati in laguna per tifare Cavese. Non prima di aver colorato di biancoblù i siti emblematici della zona. Piazza San Marco, il campanile, i traghetti che hanno portato i metelliani allo stadio "Penzo" sono stati riempiti da striscioni e bandiere blu foncè. Uno spettacolo stupendo, che ha paralizzato persino i turisti che da ogni parte del mondo si trovavano domenica a Venezia.
Una grande giornata di sport, nel segno di un ricordo struggente e indelebile. Quello dello scomparso leone Catello Mari. A lui è stata dedicata la superprova di forza messa in mostra dai giocatori aquilotti. Ed a lui proveranno a dedicare la Supercoppa di serie C2, che potrebbe finire nelle mani di capitan Tatomir già domani pomeriggio, se si batterà il Gallipoli. Insomma, un finale di stagione che si prova a riempire di una gioia in più, anche per attutire il dolore incamerato per la tragedia vissuta da tutta la città per la morte del giovane difensore della Cavese. E, ironia della sorte, giunge prossimo all'appuntamento con il campo anche il ricordo liturgico della sua scomparsa. Il trigesimo sarà celebrato stasera, alle 18, nel Duomo di Cava. La famiglia Mari sarà presente, come lo fece nel giorno della commemorazione un mese fa. E ci saranno tutti i suoi amici, i compagni di squadra, la società, i tifosi. Anche Tony D'Amico. Il giocatore aquilotto più provato da questa tragedia.
Con il groppo alla gola, ha visto piegarsi le ginocchia in più di un'occasione dopo la morte del compagno. E l'aveva ammessa senza vergogna questa sua debolezza, con le lacrime agli occhi. «Non ce la faccio a far girare contemporaneamente le gambe ed il cervello - aveva detto dopo la gara contro la Sansovino - nella mia testa rimbombano sistematicamente la voce di Catello e le sue battute. E non posso fare a meno di andare in tilt». Ma a Venezia ha raccolto tutta la sua rabbia e l'amarezza per la perdita di un grande amico, scaricando alle spalle del portiere dei lagunari il pallone del 2-0. Un gol che si è rivelato una specie di rito liberatorio. «Ho aggredito quel pallone che si avvicinava - commenta così la sua sforbiciata Tony D'Amico - con tutta la tensione accumulata in questo mese. Ed ho pensato subito a Catello quando la sfera si è insaccata in porta. Mi piace pensare che, da lassù, anche lui mi abbia aiutato ad aggiustare la mira e la coordinazione».
Come D'Amico, tutti gli altri compagni di squadra di Mari proveranno a regalare la Supercoppa alla Cavese ed ai suoi sostenitori con una partita vincente sul Gallipoli. Il "Lamberti", per l'ultima sfida stagionale che si appresta a ospitare, sarà interamente colorato di bianco e di blu, con i segni del ricordo dello sfortunato difensore tragicamente scomparso. Domani pomeriggio, i giocatori proveranno a portare la Supercoppa sotto la gigantografia del leone Catello, alzata tra la Curva Nord ed i Distinti, per dedicargli la vittoria. «Non sarà una passeggiata - ammette il tecnico Campilongo - per le assenze forzate di Pittilino e Sanetti. Le espulsioni di domenica scorsa mi costringeranno in difesa a qualche soluzione d'emergenza. Bisognerà stringere i denti per l'ultima volta e gettare in campo le nostre residue energie nervose per raggiungere l'obiettivo vittoria. E' alla nostra portata e lo centreremo». E per la sfida finale si preannuncia un "Lamberti" stracolmo. Il popolo sportivo metelliano vuole salutare alla sua maniera gli eroi di un anno indimenticabile. Nel bene e nel male.
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