Il Portico Costiera Amalfitana

Dopo la sconfitta interna con l’Agropoli, per il Città de la Cava è già tempo di rimboccarsi le maniche e ripartire. Ieri il club metelliano ha ripreso gli allenamenti al “Lamberti” con la mente rivolta al Città di Atripalda che affronterà sabato. Assente il portiere Adinolfi per un attacco influenzale, mentre la punta Nappi, in attesa dei risultati della risonanza magnetica, ha provato ad allenarsi. Pietropinto ha valutato inoltre il difensore esterno Giacomo Ercolano, ex Imolese, e il centrocampista Antonio D’Amore: entrambi sono nati nel 1994.

Già sabato ci sarà l’opportunità per il Cava, in casa del Città di Atripalda, per riprendere la marcia interrotta, e l’attaccante Alessandro Lupico si dice convinto che il treno che conduce al primato sia ancora possibile riprenderlo. «L’Agropoli ha otto punti di vantaggio su di noi, ma il campionato è lungo e non penso che i giochi siano già chiusi».

Il Cava può ripetere un filotto come quello del mese scorso? «Siamo una squadra costruita per vincere. Credo che ripetere quella serie di vittorie sia nelle nostre possibilità: d’ora in poi dobbiamo vincere ogni partita e non sbagliare». Lupico valuta discretamente il suo inizio personale di stagione. «Ho avuto qualche difficoltà a ritornare in campo per via di quello stiramento da un centimetro e mezzo che avevo: tornare da un infortunio è sempre difficile. All’inizio ho trovato quasi subito il gol, e anche quando non ci sono riuscito credo di aver dato il mio contributo per fare in modo che la squadra riportasse dei risultati utili. Purtroppo ci è andata male nello scontro diretto».

L’apertura delle liste inizia domani e Lupico si dice contento di restare. «Sarei felice di rimanere a Cava ma dipende dalla società». Il calciomercato che il Cava svolgerà sarà soprattutto volto a rinnovare le ambizioni di un piazzamento almeno nei playoff: i soci, che hanno incontrato ieri sera il ds Opramolla in un vertice, hanno convenuto che la squadra sarà sfoltita, ma assolutamente non smantellata. In pratica, andranno a giocare altrove solo quei calciatori che non hanno trovato spazio e qualcuno che non ha convinto.