Tu sei qui: Economia e TurismoCampilongo elogia la Cavese
Inserito da (admin), martedì 15 novembre 2005 00:00:00
Alla Cavese manca soltanto il duello con la capolista Sansovino e con il sorprendente Sassuolo. Poi le ha incontrate tutte le pretendenti alla vittoria finale, o almeno ai play-off. Sasà Campilongo prova a tracciare un bilancio della prima parte di stagione. Naturalmente, partendo dal derby di Benevento: «Sono più che soddisfatto della prestazione dei miei in terra di Sannio. Era una partita difficile, perché gli stregoni con una vittoria ci avrebbero messi a 5 punti ed avrebbero dimostrato una superiorità che poi non c'è affatto. Anzi, siamo stati ai punti più vivi, più incisivi, più squadra. Non posso che elogiare tutti i ragazzi per la prestazione offerta. Hanno dato il massimo anche per onorare il nostro straordinario pubblico, che ci ha seguito in massa fuori mura». C'erano assenze importanti nella Cavese del "Santa Colomba". In difesa per esempio. Come si sono comportati i rincalzi? «Il reparto più in difficoltà per le assenze contemporanee di Mari ed Arno - ammette Campilongo - è stata la parte di Cavese che mi è piaciuta di più. Volpecina è stato straordinario, ogni qualvolta è chiamato a turare falle nella rosa si fa trovare preparato al meglio. Merita molte più occasioni. Ma anche Nocerino non mi è dispiaciuto, in un ruolo che non occupava più da molto tempo per sostituire Mari». Insomma, cambiando l'ordine dei fattori, il prodotto non cambia. «Sì, è sicuramente questa la forza della Cavese - commenta l'allenatore - la panchina che ho a disposizione è molto più lunga di quella che avevo l'anno scorso. Questo significa poter superare molte difficoltà che un campionato così impegnativo crea». Ma allora, è questa la Cavese che voleva Sasà Campilongo? È questo il gioco che cercava? «Siamo sulla buona strada. Dopo un avvio stentato, che avevo messo in cantiere per le troppe facce nuove rispetto alla scorsa stagione, ora i ragazzi si ritrovano al meglio nel 4-3-3. Il centrocampo, che è la zona del campo in cui si fa la differenza con questo tipo di mentalità offensiva, è sempre più registrato al meglio dall'ottimo Tatomir. Stanno crescendo alla sua ombra tutti gli altri ed a beneficiarne è la squadra intera». Le uniche perplessità, dunque, Campilongo le esprime per la linea d'attacco. Ma senza polemiche. «A Benevento, come in qualche altra occasione avuta in quest'inizio di stagione, abbiamo avuto difficoltà nel difendere palla in avanti per far salire la squadra. I miei ce l'hanno messa tutta, non ne discuto l'impegno. Ma probabilmente non sono l'optimum per il modulo che prediligo. Li vorrei più presenti sulle fasce, parlo degli esterni, e più capaci di sfruttare le palle alte e di imporre la prestanza fisica nei duelli con le difese avversarie, riferendomi alle punte centrali ora a disposizione». Questo significa che è necessario qualche aggiustamento nella rosa a gennaio? «La società sta già lavorando per potenziare la squadra. Le caratteristiche di questo giocatore, utile per fare davvero il salto di qualità, le conosce. Il nome al momento poco importa. Per puntare alla vittoria finale, ci vuole un calciatore con queste caratteristiche e dai 20 gol a stagione».
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