Tu sei qui: CronacaC'era una volta la movida di Cava de' Tirreni
Inserito da (redazioneip), martedì 27 ottobre 2020 08:07:32
C'era una volta la movida a Cava de' Tirreni. No, non è una favola, purtroppo, ma una triste realtà. Anni fa, la città metelliana era stata capace di programmare una accoglienza con un sistema parcheggi, maggiori controlli e soprattutto qualità dell'offerta del divertimento. Oggi, purtroppo, le cose sono cambiate in peggio. Il Covid prima e le nuove restrizioni hanno cancellato il cuore pulsante della movida cavese.
L'ultimo Dpcm di Conte, che prevede la chiusura dei locali alle 18, è stata l'ultima mazzata per il commercio cavese, già messo in ginocchio dal virus in questi ultimi otto mesi. E che la categoria non riesce a comprendere. L'assessore alle attività produttive, Giovanni Del Vecchio, ha affidato ai social un lungo messaggio, intervenendo sulla movida cavese di un tempo e sulle difficoltà dei commercianti, che, in questi giorni, si sono dati appuntamento in piazza per manifestare contro le nuove restrizioni anti Covid.
«Tutto iniziò nel lontano luglio del 2013, - esordisce Del Vecchio - ero assessore alle attività produttive come adesso quando in giunta approvammo su mia proposta una delibera che dava la possibilità a tanti locali (ubicati dalla piazzetta di Mauro - piazza della Mediateca- fino a San Francesco) di occupare le proiezioni delle arcate dei portici perché la conformazione del borgo porticato in quel tratto più stretta non consentiva l'occupazione sulla pubblica strada per assenza di spazio per i mezzi di soccorso.
Con quello atto giuntale inizio a crescere la movida notturna nella nostra città ... sono certo che molti gestori ricordano questo periodo felice che negli anni ha fatto registrare un aumento delle presenze nella nostra città che tutta la provincia ci invidiato... poi è arrivata questa maledetta pandemia.... sono passati sette lunghi anni da allora ed io ho sempre difeso e preservato la "movida" durante i miei mandati perché risorsa fondamentale per l'economia della nostra città e per il nostro commercio.... ed oggi mi capita di leggere un manifesto affisso sui muri dove si parla di morte del commercio e dell'imprenditoria cavese e provo tanta amarezza non per la legittima protesta e corteo di commercianti ed esercenti ma per il fatto che in questo scritto si denuncia pubblicamente l'assenza delle istituzioni locali in ordine alle misure restrittive introdotte dal governo e dalla regione.
E tale denuncia mi amareggia molto per i tanti sacrifici fatti in questi anni e perché mi sono sempre sentito uno di voi sempre vicino e disponibile alle esigenze di tutte le categorie produttive cittadine. Comprendo, ci mancherebbe, la disperazione, la rabbia e l'orgoglio di chi si sente scippato del suo lavoro e vi sono vicino come sempre ma non riesco a capire quali responsabilità sono attribuibili agli enti locali se il governo non si affretta ad intervenire celermente con consistenti interventi di sostegno economico alle categorie fortemente penalizzate dalla misure restrittive del governo. Scusatemi lo sfogo sincero ma volevo condividere con voi questa mia profonda amarezza e vi garantisco che in questo difficile momento profonderò tutto il mio impegno per uscire da questo momento insieme. Non saremo assenti anzi noi faremo come sempre la nostra parte con la disponibilità all'ascolto di tutti per amore del nostro territorio», conclude.
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