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Cronaca

‘Visitate le chiese per amore dell'arte e come atto di fede'

Inserito da Il Mattino (admin), martedì 2 luglio 2002 00:00:00

Sono luoghi dove il tempo sembra essersi fermato, dove riti, miti e tradizioni hanno superato gli esami più difficili: l'usura del tempo e l'insidia di nuove mode. Qui, in Costiera Amalfitana (nella foto), dove all'alba c'è ancora qualcuno che spinge a remi la sua barca o imbraccia un arnese per preparare i campi da dare alla semina, si prega Dio esattamente come quando tv e discoteche ancora non esistevano. Non è dogma, ma fede, devozione. E se il folklore religioso talvolta rasenta il paganesimo, poco importa. «Sono segni che ci ricordano in che misura la grandezza e la fama di questa nostra terra hanno, fin dai suoi albori, ricevuto linfa dalla fede cristiana, ricchezza che nessuna crisi storica ha potuto sradicare dai nostri cuori», scrive l'arcivescovo Orazio Soricelli (nella foto) in una lettera ai visitatori che già affollano la Costiera ed il territorio metelliano. Un'iniziativa, questa, davvero singolare: nessuno, infatti, prima di Soricelli, aveva preso carta e penna per rivolgersi ai turisti della Diocesi. Il suo non è solo un messaggio di benvenuto (al saluto di questa terra che parla col linguaggio della bellezza si aggiunge quello del vescovo che ha avuto in sorte di abitare in questo luogo), ma anche un invito: spingersi oltre le spiagge superaffollate, lasciando il mare qualche minuto prima del tramonto, oppure ritardando di un po' l'appuntamento col divertimento, per entrare, anche per pochi attimi, in uno dei tanti luoghi di culto disseminati tra Amalfi e Cava de' Tirreni, magari per rinnovare il proprio rapporto con Dio. «Ebbene - continua l'arcivescovo - quando ti fermerai per visitare e ammirare compiaciuto tutte queste cose, approfittane. Quando la mente è distesa e il corpo è rilassato, forse c'è più spazio per il Signore. In tanti di questi luoghi è ancora possibile incontrare una comunità cristiana che si raduna per celebrare l'Eucaristia, per pregare e per offrire, attraverso il ministero di un sacerdote, l'ascolto ed il perdono dei peccati». Un patrimonio culturale inestimabile, fatto di chiese, santuari, musei diocesani ricchi di reliquie e di cimeli del glorioso passato di città metropolite. E poi, abbazie, archivi millenari e vecchi conventi abbarbicati sulle cime graffianti dei Lattari. Il tesoro dell'arcidiocesi di Amalfi- Cava de' Tirreni è tutto in questo sorprendente dedalo di architettura religiosa, tra arti visive, intarsi e preziose icone d'argento ed oro zecchino. Sono i simboli di un vecchio potere, ma anche di fede e devozione, sfuggiti alle razzie degli invasori di turno. «Approfittane. Aspettiamo di incontrarti - conclude Mons. Orazio Soricelli - non soltanto per offrirti il dono della nostra fede, ma anche per ricevere il tuo. E se per caso professi un'altra religione oppure la tua coscienza ti suggerisce di non credere in Dio, incontriamoci lo stesso. Saremo felici di fare esperienza della tua umanità».

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