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Cronaca

«Un reparto dedicato solo alle donne malate di tumore al seno»

Inserito da (admin), giovedì 26 marzo 2015 00:00:00

Esplode la rabbia delle donne operate di tumore al seno per la mancanza di spazi per una sana accoglienza post operatoria. L’associazione “Frida” corre ai ripari. Prima con una denuncia, che ha portato all’individuazione di una stanza da destinare esclusivamente alle operate di seno. Poi con l’acquisto di materassi. Nell’ottica di un ospedale che possa non solo diagnosticare e curare, l’associazione ritiene opportuno attivare strategie ed iniziative miranti ad una presa in carico globale delle pazienti. A tal proposito sta per avviare una raccolta firme.

Si legge: «I cittadini e le cittadine chiedono la creazione di un reparto dedicato alle donne, che potrebbe significare non solo una migliore accoglienza delle stesse, ma anche assicurare un ambiente davvero supportante ed accogliente, dove ogni donna potrebbe avere quegli aiuti che, sicuramente, farebbero vivere la malattia in modo più sereno e ne faciliterebbero la guarigione».

Le donne operate al seno nel 2014, tra il nosocomio metelliano e quello di Salerno, con il senologo Luigi Cremone, sono state circa 900. «Ipotizziamo - afferma il Presidente di “Frida”, Alfonsina De Filippis - che tantissime siano state le donne ricoverate nei reparti di Ostetricia e Ginecologia. Questi reparti, tipicamente rivolti alle donne, potrebbero essere accorpati, così da poter diventare un’eccellenza che andrebbe a caratterizzare le funzioni del nostro ospedale senza comportare aggravi economici per l’Azienda. Anzi, accorpare reparti che si occupano di un’utenza analoga consentirebbe un’ottimizzazione delle risorse ed una migliore espressione delle professionalità».

“Frida” rivendica un reparto che diventi un luogo in cui le donne affette da malattie oncologiche, quelle che scelgono o sono obbligate a sottoporsi ad un aborto o quelle che più semplicemente scelgono di partorire nel nosocomio metelliano, potrebbero trovare un contesto veramente efficiente ed a misura di donna.

«È una scelta difficile - prosegue la De Filippis - che cambia notevolmente quelli che ci sembrano i progetti inerenti la riqualificazione del nostro ospedale, ma riteniamo possa significare una rivoluzione davvero utile. La nostra associazione chiede che questa proposta venga presa in considerazione e mette a disposizione la propria esperienza e le proprie risorse umane volontarie per la realizzazione della stessa. Un ospedale che si prenda cura delle donne può divenire il fiore all’occhiello della nostra provincia».

Annalaura Ferrara

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