Tu sei qui: CronacaUltrà puniti, mamme in rivolta
Inserito da (admin), mercoledì 24 ottobre 2007 00:00:00
Riunioni fino a notte tarda, consulti con gli avvocati per scegliere la strada da seguire: le mamme degli 11 ultras indagati per aver preso parte al corteo "fuorilegge", organizzato il 13 maggio scorso a Piazza San Francesco in occasione del derby Cavese-Salernitana, hanno deciso che scenderanno in piazza.
«Siamo pronte. Abbiamo deciso di organizzare una manifestazione di piazza - annuncia E. D'A., portavoce del comitato mamme - per protestare contro la decisione del questore e dei giudici di incriminare i nostri ragazzi Quando si sono verificati episodi di violenza, e questo risale a parecchi anni fa, siamo state le prime a denunciare ed accusare i responsabili, ma ora è diverso. Questi ragazzi sono stati accusati ingiustamente. Non hanno fatto niente di male, hanno solo partecipato ad un corteo festoso. I ragazzi non potevano sostenere la loro squadra perché la gara si giocava a porte chiuse ed hanno scelto di festeggiare comunque. Qualche giorno prima c'è stato qualcuno che ha bruciato cassonetti per strada, però quel qualcuno non è stato punito».
La vicenda risale al 13 maggio dello scorso anno: in calendario il derby di ritorno Cavese-Salernitana, a porte chiuse. Il giorno della partita alcuni tifosi si radunano in Piazza San Francesco per organizzare un corteo lungo la Statale 18. Al termine della manifestazione, ed a seguito di segnalazioni da parte degli agenti del Commissariato, fu aperta un'inchiesta. Primo provvedimento di natura amministrativa, le diffide (divieto dagli stadi per 3 anni) emesse per 11 ultras identificati e denunciati. A distanza di mesi il pool difensivo presenta ricorso al Tribunale amministrativo regionale. Il Tar riscontra nelle ordinanze del questore alcune illegittimità e le annulla. In particolare, risultava violata la normativa sulla trasparenza, contenuta nella legge "241", che impone, tra l'altro, la preventiva comunicazione di avvio del procedimento.
Dopo la sentenza di annullamento dei provvedimenti di diffida di 3 anni, emessa a settembre dal Tar (Sezione I), il questore di Salerno fa recapitare ai tifosi un nuovo Daspo (stavolta di 2 anni). Come motivazione, la pericolosità dei soggetti coinvolti e la presenza di alcune mancanze burocratiche nelle sentenze del Tar. Gli avvocati degli ultras (Enrico Farano, Mario Secondino, Marco Senatore e Gerado Fariello) hanno così presentato istanza al Tribunale delle Libertà. Ieri il verdetto di rigetto.
Le mamme degli ultras si sentono vittime di un'ingiustizia. «Possiamo gridarlo forte - dicono - perché noi in quel corteo eravamo accanto ai nostri figli ed intonavamo i cori della Curva. Ci domandiamo perché, su 300 partecipanti, solo 11 sono stati accusati con una sfilza di reati che non hanno alcuna motivazione. Non solo le diffide, ma anche delle denunce assurde». Le mamme non escludono, però, la presenza di facinorosi, considerati dai loro stessi figli degli infiltrati: «Ci sono sempre i soliti imbecilli che non hanno nulla a che fare con il popolo degli ultras. Di loro si parla solo in occasione di processi e diffide, ma non si parla di tutto quello che fanno per beneficenza. Hanno realizzato due cd per la costruzione di opere in Africa, ed ancora, hanno partecipato alla raccolta per la gara del Cuore. Siamo fiduciose, i nostri avvocati hanno annunciato una nuova battaglia legale. In questi giorni sarà nota la data di un nuovo ricorso».
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