Tu sei qui: CronacaTurchia: Parlamento approva stato d'emergenza e sospende Convenzione europea sui diritti umani
Inserito da (ilvescovado), venerdì 22 luglio 2016 12:26:55
Dopo il golpe fallito, la Turchia ha approvato, ieri, 21 luglio (con 346 voti a favore e 115 contrari), lo stato di emergenza per la durata di tre mesi, per consentire alle autorità di agire rapidamente nei confronti di quanti hanno complottato contro la Nazione e per prevenire un secondo colpo di stato. Presidente e governo sono dunque investiti di poteri speciali ed estesi, tra cui quello di emettere decreti aventi forza di legge sottoposti lo stesso giorno all'approvazione del Parlamento.
La mossa successiva è stata, dunque, quella di sospendere temporaneamente la Convenzione europea dei diritti dell'uomo, con la quale i 47 paesi firmatari si sono impegnati a rispettare e tutelare il diritto alla vita, alla privacy, a un processo equo, alla libertà d'espressione, di stampa, di pensiero, di coscienza e di religione, di associarsi e di riunirsi pacificamente. Un trattato secondo cui ciascun cittadino dei paesi aderenti può, così, rivolgersi alla Corte Europea dei diritti dell'uomo per denunciare le violazioni commesse dai singoli stati. La possibilità di deroga esiste, ai sensi dell'articolo 15 della Convenzione, se viene minacciata la vita di una nazione, ma non ci può essere deroga in alcun caso alle libertà fondamentali dell'uomo.
Non sappiamo bene quali provvedimenti scaturiranno da questa decisione, anche se il vicepremier e portavoce del governo, Numan Kurtulmus, ha assicurato che «non vi saranno limitazioni a diritti e libertà». A Istanbul nel frattempo sono apparsi posti di blocco nelle strade, polizia all'ingresso e all'uscita delle stazioni, alle fermate dei mezzi pubblici. Tutte misure che limitano la libertà di circolazione. La Turchia ha vietato la pena di morte nel 2004, nell'ambito degli sforzi per l'adesione all'Unione Europea, ma il presidente turco Recep Tayyp Erdogan ha detto che potrebbe reintrodurla dopo i fatti del 15 luglio, nonostante l'articolo 15 della Convenzione vieti la deroga all'articolo 2, quello che sancisce il diritto alla vita.
Si dice preoccupata la presidente della Camera, Laura Boldrini, per quello che potrebbe definirsi «un golpe civile»: «Quanto sta accadendo oggi in Turchia sembra lontano dallo Stato di diritto. Ora serve un'azione collettiva della Ue a difesa dei diritti».
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