Tu sei qui: CronacaTragedia della solitudine
Inserito da (admin), mercoledì 27 dicembre 2006 00:00:00
Erano andati a prenderlo a casa per il pranzo di Natale, ma la porta era chiusa a chiave e lui non rispondeva al campanello. È stato così che i figli hanno forzato la serratura ed hanno trovato il padre a letto, morto ormai da parecchie ore. Secondo il referto del medico legale, il decesso sarebbe sopraggiunto in nottata per cause naturali. Il dramma della solitudine si è consumato in via Formosa, nel rione Pianesi, dove Raffaele Passaro, 76 anni ben portati, abitava dopo la separazione dalla moglie, Tonia Pellegrino, e lunghi anni vissuti lontano dalla sua città natale. Assicuratore in pensione, da qualche tempo era tornato nella sua casa ai Pianesi, dove riceveva regolarmente la visita dei figli Giuseppe e Patrizia e dei nipoti.
Anche il giorno di Natale avrebbero dovuto trascorrerlo insieme, ma un malore lo ha colpito nel sonno, sottraendolo così all'affetto dei suoi cari. Stando a quanto riferito dagli agenti del Commissariato di Polizia, intervenuti per i primi accertamenti, i figli lo attendevano per pranzo. Preoccupati per il ritardo - il congiunto non rispondeva neanche a telefono - si sono precipitati a casa. Ed ecco la brutta scoperta: scardinata la porta, dopo aver bussato ripetutamente, hanno trovato il papà senza vita. Per lui non c'era più nulla da fare, con ogni probabilità il decesso era sopraggiunto già da parecchie ore.
Nella casa di via Formosa è giunto il medico legale, che dall'esame esterno della salma ha confermato la prima ipotesi di decesso per cause naturali, escludendo la possibilità di eseguire l'autopsia. La salma è stata così liberata. Ieri, poco dopo le 11.30, sono stati celebrati i funerali nella cappella dei Pianesi.Una folla commossa ha dato l'ultimo saluto a Raffaele Passaro. «Era un uomo molto stimato - raccontano alcuni conoscenti - Quando abbiamo saputo della sua morte, siamo rimasti profondamente colpiti. Lo avevamo visto al Corso solo alcuni giorni fa ed era in perfetta forma».
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