Tu sei qui: CronacaTifo violento, l'ultrà ricorre in appello
Inserito da (admin), venerdì 7 settembre 2007 00:00:00
Saranno i giudici della Corte d'Appello a decidere se accettare il ricorso presentato dai legali di Geraldo D'Amore, il tifoso 30enne (conosciuto come "Dino Lo Schizzo") condannato in primo grado a 3 anni e 4 mesi di carcere per aver preso parte al pestaggio dell'ispettore del Reparto Mobile di Napoli, Francesco Logrande, nel corso dei tafferugli scoppiati durante il derby tra Cavese e Juve Stabia del 10 aprile 2005. Nelle settimane scorse gli avvocati Michele Sarno e Roberto Lanzi hanno presentato formalmente il ricorso, dopo aver studiato le carte, ed in particolare le motivazioni depositate dal Gup del Tribunale di Salerno, Giordano. L'udienza è prevista per la fine del mese.
Come si ricorderà, il Gup Giordano accolse la richiesta del rito abbreviato presentata dai legali dell'imputato. Nel corso dell'udienza, il pm Genovese, titolare dell'inchiesta sin dalle prime battute, aveva formulato la richiesta di pena di 4 anni e 6 mesi di reclusione. Dopo la discussione dell'avv. Sarno, il giudice decise di condannare il giovane tifoso a 3 anni e 4 mesi di carcere. «Uno dei tasselli su cui punteremo - ha spiegato l'avv. Sarno - è senza dubbio l'attendibilità delle foto servite ad identificare il nostro assistito come l'autore del pestaggio. Abbiamo già presentato una dettagliata consulenza tecnica, firmata dall'ing. Giuseppe De Falco, ricercatore universitario, che metteva in discussione le certezze investigative».
E' il 10 aprile 2005 ed a Cava è in programma l'atteso derby Cavese-Juve Stabia, gara considerata a rischio, visti i trascorsi tra le due tifoserie. Imponente il servizio d'ordine messo in piedi dal Commissariato locale, rafforzato anche dagli uomini della Mobile di Napoli. E proprio uno di loro, Francesco Logrande, finisce vittima del pestaggio. Sugli spalti del "Lamberti", settore Distinti, mentre tenta con i colleghi di evitare il contatto tra le tifoserie, cade dai gradini e viene colpito da un calcio al volto. Dopo pochi giorni dalla domenica di follia, al Commissariato di Polizia giunge una telefonata anonima, che avverte che all'angolo tra Viale Marconi e via Talamo è nascosto un cd contenente le foto del presunto colpevole. Nelle ore successive la Polizia identifica ed arresta Geraldo D'Amore.
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