Tu sei qui: CronacaTassa rifiuti, ristoratori in rivolta
Inserito da (admin), martedì 27 gennaio 2004 00:00:00
Ultimi giorni per poter usufruire del condono sui tributi comunali. Dissotterrano l'ascia di guerra, ancora una volta, i ristoratori cavesi, che si ritengono i più tartassati tra i contribuenti. Sospesi - sostengono - nel limbo dell'indecisione, tra il pagamento dei tributi arretrati e l'attesa di un provvedimento di sgravio, richiesto da tempo, ma rimasto, per il momento, inascoltato. Intanto, qualcosa si muove: allo studio la rimodulazione della tabella Tarsu per le attività commerciali, con la quale si stabiliscono i nuovi parametri di pagamento della tassa. «Il costo del servizio è troppo alto - dice il presidente dell'Assoristoratori, Antonio D'Amore - rispetto ai nostri concorrenti di altre città e rispetto ad altre categorie commerciali. Chiediamo un intervento del sindaco a tutela della categoria, che è un fiore all'occhiello della città. Svolgiamo una funzione di richiamo turistico importante. Una ripartizione più equa della tassa ci consentirebbe di essere maggiormente competitivi, con tutti i benefici in termini di flussi turistici ed occupazionali». Diverse le proposte sul tappeto che da mesi aspettano risposte. «Abbiamo chiesto maggiore attenzione per la categoria - afferma Luciano D'Amato, legale dell'Assoristoratori - che, con circa 70 ristoranti, rappresenta la più importante attività terziaria della città. Riteniamo possibile l'esenzione o un abbattimento dalla tassa, attuando uno smaltimento autonomo dei rifiuti attraverso una convenzione con una società di smaltimento, che consentirebbe un notevole abbattimento dei costi. Oppure chiediamo la trasformazione in tempi brevi del tributo da tassa in tariffa, il che permetterebbe almeno di poter detrarre l'Iva dalla gestione. Nel frattempo, abbiamo richiesto un tavolo di confronto con l'Amministrazione e la Se.T.A. per cercare un'intesa». L'Amministrazione comunale, intanto, sta valutando le diverse possibilità per venire incontro non solo ai ristoratori, ma anche ai cittadini. «Riteniamo possibile - afferma Giovanni Carleo, assessore alle Finanze - una revisione della tabella, nell'ottica della ricerca di una sempre maggiore equità tra le varie categorie. Stiamo anche valutando altri strumenti per consentire sgravi ai contribuenti, attraverso l'utilizzo dei tritarifiuti e l'incremento della raccolta differenziata».
LA PROPOSTA DI CAMPANILE
Giovanni Campanile, presidente della Commissione Bilancio, chiede di rivedere la tabella di pagamento della Tarsu. Si punta ad una maggiore diversificazione
Uno spiraglio alla controversia tra ristoratori ed Amministrazione potrebbe essere la richiesta al sindaco Messina ed all'assessore Carleo, fatta dal consigliere delegato ai tributi e presidente della Commissione Bilancio, Giovanni Campanile, di rivedere la tabella di pagamento della Tarsu per le attività economiche della città. «L'obiettivo è di eliminare sperequazioni tributarie tra le varie attività. Ho chiesto - dichiara Campanile - un'analisi più dettagliata dell'attuale tabella Tarsu». Si punta ad una maggiore diversificazione, prendendo in esame anche altri parametri. Ad esempio, se l'attività professionale è svolta prevalentemente presso la propria bottega o presso terzi; l'ubicazione territoriale; l'effettiva produzione e tipologia di rifiuti. «Non è possibile - spiega Campanile - far pagare 4 volte in più i ristoratori rispetto agli albergatori, che fanno attività di ristorazione non solo per chi vi alloggia, così come attualmente prevede la tabella, oppure far pagare per l'intero anno, seppure il 50% della tassa, le aree all'aperto dei ristoranti, che però vengono utilizzate solo alcuni mesi all'anno. Andrebbero previsti anche diversi scaglioni di pagamento in base ai metri quadri, il numero dei posti ed anche l'ubicazione. Il passaggio alla tariffa, infine, consentirebbe di stabilire una quota fissa ed una variabile sulla produzione di rifuti».
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