Tu sei qui: CronacaSuperbollette telefoniche, presi due truffatori
Inserito da (admin), venerdì 22 giugno 2007 00:00:00
Doppia operazione degli agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza: scoperto un deposito di stoccaggio di motori rubati nella zona industriale e denunciato per ricettazione un 40enne cavese. Ed ancora, altri due cavesi, di 34 e 35 anni, sono stati sorpresi mentre, travestiti da falsi tecnici, si inserivano nelle utenze telefoniche di ignari cittadini.
È accaduto mercoledì mattina. Secondo la ricostruzione fornita dagli agenti, diretti dal vicequestore Pietro Caserta, da tempo alcuni cittadini cavesi avevano segnalato fatti strani, con ogni probabilità legati ad episodi di truffa. Dalle testimonianze raccolte emergevano diversi casi, ripetuti nel tempo, di interruzione momentanea ed ingiustificata della comunicazione telefonica e l'arrivo a casa di bollette telefoniche esorbitanti, dovute soprattutto a chiamate verso numeri a pagamento.
La Polizia ha avviato le indagini e mercoledì è riuscita ad acciuffare due truffatori, denunciati in stato di libertà perché responsabili di cognizioni, interruzione ed impedimento illecito delle comunicazioni telefoniche, possesso ingiustificato di chiavi alterate, danneggiamento aggravato. I due sono stati fermati mentre stavano forzando alcuni armadi contenenti cavi ed impianti telefonici, riparatori di linee: tutto l'armamentario per inserirsi nelle utenze telefoniche di ignari cittadini. Per non destare sospetti, viaggiavano a bordo di una Fiat Panda con sulle fiancate scritte adesive relative ad una società di comunicazione.
A poche ore di distanza gli agenti hanno messo a segno un altro colpo. Nell'ambito di indagini su furti di auto e traffico di pezzi di ricambio, hanno scoperto nella zona industriale un vero e proprio deposito di stoccaggio di motori di provenienza furtiva, smontati dai telai di autovetture rubate. Dopo pedinamenti ed appostamenti, i poliziotti hanno denunciato in stato di libertà M. B., di 40 anni, responsabile di ricettazione. Sottoposti a sequestro numerosi propulsori di autovetture di grossa cilindrata e di ultima generazione, tutti con matricola abrasa, nonché svariati accessori meccanici, per un importo complessivo di alcune decine di migliaia di euro.
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