Il Portico Costiera Amalfitana

di Adriano Rescigno

«Siamo tutti Pina Fariello» è il grido che ha accompagnato la pacifica fiaccolata di ieri sera alla quale hanno partecipato, oltre alle famiglie toccate dagli abbattimenti, quasi tutti gli esponenti del mondo della politica cavese che fanno squadra dinanzi ad una rilevante problematica.

Fortemente contestate le decisioni della Procura della Repubblica di Salerno di procedere agli abbattimenti delle oltre 2200 abitazioni abusive della vallata. Martedì scorso la rivolta, quando l'abitazione della ʺpasionariaʺ è andata giù sotto i colpi di un braccio meccanico che ha di fatto messo a rischio il futuro abitativo di diecimila cavesi mentre dalla Procura trapela la notizia di altri decreti in aggiunta ai 20 già pronti.

La manifestazione organizzata dal gruppo consiliare ‘'Responsabili per Cava'', grazie all'interessamento del consigliere Vincenzo Lamberti, ha avuto inizio dinanzi Palazzo di Città per protrarsi lungo Corso Umberto I e raggiungere il Santuario di San Francesco e Sant'Antonio.

Tra i 500 manifestanti diversi esponenti delle forze politiche cittadine: oltre a Lamberti, i consiglieri Massimiliano di Matteo e Massimo Laudato, il vicesindaco Nunzio Senatore e l'ex primo cittadino Marco Galdi.

«Una manifestazione di pacifica sensibilizzazione - ha detto il consigliere Lamberti - affinchè il destino che è toccato a Pina Fariello non riguardi altri residenti che per necessità hanno sbagliato». È il Consigliere di Matteo a immaginare la soluzione: «La problematica può avere risoluzione con un nuovo condono od una legge regionale».