Tu sei qui: CronacaSpari al commercialista, si costituisce l'attentatore
Inserito da (admin), lunedì 20 settembre 2004 00:00:00
Un mese e 5 giorni di latitanza: tanto è durata la fuga di Giuseppe Trapani, che il 13 agosto scorso sparò tre colpi di pistola contro il commercialista cavese Vincenzo Della Monica, ferendolo alle gambe, nel bel mezzo di una riunione di lavoro. L'uomo, originario di Torre Annunziata e residente da alcuni anni a Porto Torres, in Sardegna, si è costituito nel carcere di Nuoro, ove è ora detenuto in attesa di giudizio. Su di lui pendeva un provvedimento di fermo, emesso dalla Procura di Salerno a conclusione delle indagini eseguite dagli agenti della Polizia di Stato, diretti del vice questore Sebastiano Coppola. Gli uomini del Commissariato locale erano arrivati nel giro di 24 ore ad identificare l'autore della sparatoria ed il movente. Le testimonianze della vittima, ricoverata subito dopo il ferimento in ospedale, e dei suoi familiari, presenti all'agguato, hanno consentito alla Polizia di ricostruire, istante dopo istante, la terribile serata di quel venerdì di metà agosto. Non c'erano dubbi su chi aveva sparato e nemmeno sul motivo che aveva spinto Trapani ad estrarre la pistola. In ballo c'era un affare che li legava da qualche tempo. Una società (Biocarni), oggi sull'orlo del fallimento, messa su da qualche anno in Sardegna dal presunto attentatore del 52enne Vincenzo Della Monica, nella quale il commercialista ricopriva l'incarico di consulente finanziario, oltre che di socio. Quel venerdì sera Giuseppe Trapani era venuto a Cava per chiedere chiarimenti e per sapere che fine avrebbero fatto i suoi soldi, investiti in una società ormai andata alla deriva. In queste settimane di latitanza la Polizia ha continuato le sue ricerche per cercare di acciuffare l'uomo, che con abili spostamenti era riuscito a sfuggire ai controlli di mezza Italia, e non solo. Le sue foto segnaletiche erano state inviate a tutti i Commissariati italiani ed anche all'estero, ipotizzando una sua possibile fuga lontana dai confini italiani. Poi la svolta: Giuseppe Trapani, con ogni probabilità su consiglio del suo avvocato, ha deciso di costituirsi. Lo ha fatto al carcere di Nuoro, vicino alla sua nuova residenza in terra sarda. Stando alle prime indiscrezioni, l'uomo avrebbe confessato di aver sparato contro il commercialista. Si mette la parola fine, così, ad una vicenda che ha colorato di giallo il tranquillo agosto cavese. Secondo le prime ricostruzioni, l'attentato si sarebbe consumato poco prima delle 20. A quell'ora Vincenzo Della Monica era nel suo studio in via Caliri, in compagnia di alcuni familiari e collaboratori. In programma c'era un appuntamento importante, una sorta di riunione con un cliente venuto da fuori. L'uomo avrebbe bussato al citofono, per poi raggiungere l'appartamento del commercialista. Una volta scambiati i convenevoli, i due avrebbero incominciato a discutere di affari. Primo fra tutti, il destino della società nata in Sardegna. Di lì a poco la discussione sarebbe degenerata. Sarebbero volate, così, le prime minacce poi all'improvviso i tre spari: il cliente di Della Monica avrebbe estratto la pistola e gli avrebbe sparato tre colpi alle gambe. Solo uno dei proiettili raggiunge il professionista: un rivolo di sangue scende dalla gamba destra. Intanto, l'attentatore scappa ed i presenti restano impietriti. Dal Pronto Soccorso, dove Della Monica viene curato, parte la segnalazione alle Forze dell'Ordine cittadine. Nel quartiere di via Caliri arrivano le volanti della Polizia: i vicini si riversano in strada dopo aver udito i tre colpi. Per Giuseppe Trapani inizia la latitanza, durata oltre un mese.
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