Tu sei qui: CronacaSparatoria Croce, oggi decide il giudice
Inserito da (admin), martedì 22 luglio 2008 00:00:00
Stamattina il Giudice per le indagini preliminari Sgroia deciderà se confermare la custodia cautelare in carcere per Raffaele De Rosa, l'operaio comunale in passato usciere a Palazzo di Città, celibe, di 49 anni, arrestato sabato sera dai Carabinieri della Stazione locale (diretta dal comandante Paolo Mannino) dopo una sparatoria in cui sono rimasti feriti il fratello Antonio, autista della Se.T.A., la sorella Rosaria, madre di tre bambini (il piccolo di 18 mesi tra le sue braccia al momento dell'esplosione dei colpi, rimasto per fortuna illeso), e la nipote Anna Carla, figlia di Antonio, di soli 16 anni.
Prima della decisione del giudice, Raffaele, assistito dal suo avvocato Patrizia Macario, sarà interrogato. Si tratta del cosiddetto interrogatorio di garanzia: l'operaio potrà scegliere di rispondere oppure avvalersi della facoltà di non rispondere. Intanto restano stabili, se pur gravi, le condizioni dei due fratelli, Antonio e Rosaria, ricoverati all'ospedale San Leonardo di Salerno. A preoccupare, sin dalle prime ore, sono le condizioni di Antonio, ferito nella zona cardiaca. L'uomo, trasportato immediatamente al Pronto Soccorso dell'ospedale "Santa Maria dell'Olmo", è stato sin da subito assistito dall'equipe della rianimazione. Stando ad un primo bollettino medico, Antonio avrebbe riportato anche una lesione polmonare, oltre a danni al fegato. Per lui è stato disposto l'immediato trasferimento al San Leonardo, dove la prognosi resta riservata.
Stesso cammino per la sorella Rosaria: dai primi accertamenti è emerso che, oltre alla ferita alla spalla, c'è stato anche un interessamento alla zona polmonare. Pure per lei è stato deciso il trasferimento al San Leonardo. La donna non è ancora stata interrogata dai Carabinieri della Stazione locale, che insieme ai militari della Compagnia di Nocera Inferiore (diretti dal maggiore Massimo Cagnazzo) stanno coordinando le indagini. Dovrà essere proprio Rosaria a confermare la tesi, sostenuta da alcuni testimoni ascoltati, secondo la quale Raffaele avrebbe sparato per difendere la sorella, vittima di continue vessazioni del fratello.
L'ultimo, cruciale litigio si sarebbe consumato nella stessa mattinata di sabato, qualche ora prima del folle gesto. «Si lamentava spesso dei suoi fratelli - ha raccontato, pur volendo mantenere l'anonimato, un collega di Raffaele De Rosa - sapevamo delle continue liti che scoppiavano a casa per questioni di proprietà». Confermata dal collega anche la storia del chioschetto che Raffaele avrebbe realizzato nella sua proprietà. Una struttura che non era stata ancora sistemata.
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