Tu sei qui: CronacaShopping festivo, in rivolta giocattolai e fotografi
Inserito da (admin), lunedì 17 gennaio 2005 00:00:00
Appena raggiunto l'accordo tra associazioni dei commercianti e rappresentanti della grande distribuzione cavese per le deroghe alla chiusura domenicale del 30 gennaio e del 27 febbraio, insorgono i commercianti di giocattoli ed i fotografi per non aver inserito tra le deroghe anche domenica 6 febbraio, antivigilia di Carnevale. La Confesercenti, intanto, gongola per la stipula di un accordo su cui stava lavorando da qualche anno. «Per la prima volta - afferma il presidente Aldo Trezza - siamo riusciti a mettere d'accordo i piccoli ed i grandi commercianti. Poche cose, ma certe e condivise. Abbiamo rinunciato a due giorni di chiusura nei due mesi regolati dall'ordinanza, per guadagnarne altri in quelli successivi di apertura libera. La soddisfazione, oltre alla concertazione tra grandi e piccoli, è anche quella di aver soddisfatto una volta tanto le esigenze degli alimentaristi, una categoria spesso trascurata». Sottoscritta l'intesa, infatti, sulla chiusura degli esercizi commerciali, compresi il Centro Commerciale Cavese e l'Interspar, per i giorni 27 marzo (Pasqua), 25 aprile e 2 giugno, oltre al 15 agosto ed al 25-26 dicembre regolati dall' art. 19 della legge regionale 1/2000 per i Comuni, come quello cavese, a prevalente economia turistica. «È una scelta che abbiamo fatto - afferma Antonio Bevilacqua, presidente del consorzio del Centro Commerciale Cavese - in un'ottica di armonizzazione del commercio cavese ed in sinergia con le associazioni di categoria e gli altri operatori, nonostante abbiamo la facoltà di decidere autonomamente le aperture domenicali». Si adegua, ma non è d'accordo, l'Interspar. «Rispetteremo quanto deciso - dice Antonio Della Monica - ma certamente non sono soddisfatto. Come pure non vedo perché non si debbano commercialmente sfruttare occasioni come Carnevale e San Valentino». Proprio per la domenica precedente il Carnevale scoppia la protesta dei giocattolai e dei fotografi. «È assurdo dover stare chiusi in un periodo a noi favorevole», dicono Rosanna Baldi e Luca Catone.
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