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Cronaca

Shopping festivo, flop e polemiche

Inserito da (admin), martedì 10 gennaio 2006 00:00:00

Stando ai numeri, i favorevoli all'apertura dei negozi domenica scorsa, dopo aver incassato la deroga al calendario dal commissario straordinario Antonio Reppucci, hanno avuto l'adesione di circa una settantina di commercianti la mattina e di quasi un centinaio la sera, su oltre 300 esercizi commerciali del centro storico (circa il 30%). Una percentuale che, se allargata ai negozi di tutta la city, scende a meno della metà e diventa ancora meno significativa rispetto agli oltre 1200 di tutta la città. Nello scontro tra i sì ed i no, però, ad aver perso è soprattutto il commercio cavese, che ancora una volta ha brillato per la confusione e l'assoluta mancanza di coesione tra i commercianti. «Sarebbe troppo facile - afferma Aldo Trezza, presidente Confesercenti - sbandierare una sterile vittoria. Quello che mi interessa, invece, è sottolineare come le motivazioni addotte per modificare il calendario, nella sostanza, non hanno trovato alcun riscontro». Di diverso parere l'Ascom. «Ci riteniamo soddisfatti - risponde il commissario Antonio Della Monica - anche in termini di vendite. Il risultato poteva certamente essere migliore se ci fosse stato il tempo per organizzare meglio l'apertura». Sempre assente, però, una discussione seria sui problemi del commercio. Prima di tutto, la mancanza di un vero progetto di sostegno che vada oltre il semplice calendario degli orari ed analizzi, in maniera scientifica, lo stato dell'arte, le problematiche e le soluzioni. In secondo luogo, il deficit di rappresentanza delle associazioni di categoria, che sempre di più hanno la necessità di essere punti di riferimento della categoria e propositive rispetto all'Amministrazione comunale. Ed infine, la presa di coscienza degli stessi commercianti, che devono farsi promotori in prima persona del loro futuro, piuttosto che subire decisioni calate dall'alto. «A questo punto rimettiamo tutto in discussione - avverte Aldo Trezza - in funzione, però, di una strategia complessiva che non favorisca esclusivamente il centro e che sappia creare economia per tutti». Gli fa eco Della Monica: «Bisogna attrezzarsi per far fronte alle nuove sfide. Oggi lo shopping è diventato parte integrante del tempo libero dei cittadini ed il commercio è chiamato ad essere sempre di più un servizio ai consumatori». L'associazione degli addetti alle vendite, l'Ascoca, lancia invece l'allarme sulla precarietà del lavoro delle commesse. «A subire il peso maggiore di questa politica di liberalizzazione - afferma il presidente Teresa Di Salvio - sono gli addetti alle vendite, che spesso subiscono turni massacranti, senza un adeguato trattamento economico».

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