Tu sei qui: CronacaScritte razziste contro i clandestini
Inserito da (admin), mercoledì 22 giugno 2005 00:00:00
"Vendetta per Claudio. Fuori i clandestini dal paese": questo il messaggio a chiare tinte razziali apparso su alcuni pannelli di legno, usati per la ristrutturazione di un negozio nel centralissimo Corso Umberto I. La frase anonima, scritta con una bomboletta di colore nero, si collega al clima di odio instauratosi dopo il delitto di Claudio Meggiorin, il barista ucciso il 13 giugno scorso nel Varesotto da un ragazzo albanese. A quanto si è appreso, gli autori avrebbero agito di notte o alle prime luci dell'alba, quando è più facile operare indisturbati. Stando alle prime indiscrezioni, i responsabili andrebbero ricercati nella frangia della destra estrema, che trova a Cava in questi ultimi tempi - vista anche la mole di scritte apparse sulle mura cittadina - un forte rilancio. A distanza di mesi, dunque, torna l'incubo delle scritte che inneggiano all'intolleranza razziale. Questa volta lo sfregio è toccato ad una rivestitura in legno, usata per coprire il cantiere di un negozio in ristrutturazione. Da chiarire anche la scelta del luogo. Si tratta, infatti, di una zona centrale, solo a pochi passi da Piazza Duomo, e per di più davanti a locali utilizzati come sede per i comitati elettorali. E non basta. Da tutta Italia messaggi di solidarietà e partecipazione, ma anche di vendetta per Claudio, sono giunti dai gruppi di tifo organizzato vicini al giovane, anche lui ultrà del Varese. Diversi i precedenti in città di scritte ingiuriose ed intimidatorie. Le ultime in ordine di tempo quelle apparse davanti all'ITC "Matteo Della Corte" contro un professore di Economia aziendale. A Natale risale, invece, la denuncia del parroco del Duomo per la presenza di frasi oltraggiose sulle mura della Cattedrale e di diverse cappelle del centro e della periferia. Qualche mese più tardi l'irruzione nella sede di Rifondazione Comunista, dove furono lasciati disegni di svastiche e divelta la targa che intitolava la sede al compianto segretario Giovanni Fortunato. L'anno scorso, poi, la frase "Andate via dall'Italia" campeggiò sulla saracinesca di un negozio di abbigliamento orientale gestito da cinesi. Ed ancora, alla vigilia delle ultime elezioni per il rinnovo della Giunta provinciale, su un muro di cinta della strada che conduce alla frazione Corpo di Cava comparve la scritta "Non votate, sparate".
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