Tu sei qui: CronacaScontro in moto, muore un 26enne
Inserito da (admin), giovedì 29 luglio 2004 00:00:00
Una frenata disperata ed il tamponamento con un altro "scooterone", nei pressi del distributore di benzina "Tamoil" subito dopo l'Hotel Baia, tra Vietri e Salerno: così è morto martedì sera il 26enne Sabato Gemini Furore, residente in un parco privato in via De Filippis, a Pregiato. Pochi minuti di ritardo sul lavoro gli sono costati la vita. Una tragica coincidenza per il povero Sabato, uscito qualche minuto più tardi del solito rispetto all'abituale trasferta a Salerno, dove tutte le sere iniziava il suo turno di lavoro alla "Sala Bingo" di Fratte. Poi la strada sbarrata da una coppia di fidanzati a bordo di uno scooter, fermatisi in attesa di svoltare e raggiungere il distributore "Tamoil". Sabato ha provato a frenare, ma è caduto, lasciando una lunga scia di sangue. Il suo corpo, già inerme sull'asfalto, è stato travolto da una terza moto. Troppo improvviso lo scontro, così violento l'impatto da non lasciargli scampo. Il giovane motociclista ha aperto per l'ultima volta gli occhi, sembrava aver ripreso conoscenza. Ma il suo cuore ha smesso di battere poco più tardi, nella sala di emergenza dell'ospedale San Leonardo, dove era stato trasportato dagli operatori del 118 (Saut di Vietri sul Mare), prontamente intervenuti sul luogo dell'incidente. Il giorno dopo, a tenere banco è il dolore per l'ennesima tragedia della strada. Una morte assurda, che ancora una volta non trova un perché. Tante le ipotesi: si pensa alla velocità o ad una banale disattenzione. Poco importa per chi, come i genitori e gli amici di Sabato, su quella strada hanno visto spezzarsi la sua vita. Intanto, si cerca di chiarire le cause dello scontro. Secondo una prima ricostruzione, fornita dalle Forze dell'Ordine, poco dopo le 20.45, sulla salita nei pressi del Baia Hotel, uno scooterone, un TMax Yamaha, che sta viaggiando sulla corsia verso Salerno, si ferma. La coppia di fidanzati a bordo aspetta il momento per attraversare l'altra corsia e fare benzina alla "Tamoil". Stando alle dichiarazioni di alcuni testimoni, in quello stesso istante sarebbe sopraggiunto, a velocità sostenuta, Sabato a bordo della sua moto, una B&W 250. Quando si accorge dello scooter che gli sbarra la strada, è troppo tardi: cerca di frenare, ma sbanda. Forse non ha allacciato bene il casco. Cade sbattendo la testa ed il torace sull'asfalto, lasciando una lunga scia di sangue. Poi l'impatto con la moto Tmax, che perde solo la targa. Sabato finisce sull'altra corsia e sbatte con la testa contro il marciapiedi. Sopraggiunge un'altra moto, una B&W gialla, che lo travolge. Immediati i soccorsi: arriva l'ambulanza dell'Humanitas, con a bordo l'autista soccorritore Luigi Ciafrone ed il medico Nello Iannone. La scena è raccapricciante: il giovane ha il capo fracassato e le costole che fuoriescono. Viene trasferito d'urgenza al San Leonardo, dove giunge cadavere.
IL RICORDO DEI FAMILIARI
Un ragazzo allegro, sempre pronto al sorriso, che per la sua indipendenza economica si era cimentato in tanti lavori. Era stato promotore finanziario, aveva fatto il pr per alcune discoteche, da qualche tempo lavorava alla "Sala Bingo" di Fratte. «Un bravissimo ragazzo. Da piccolo - ricorda Maria Gemini, cognata del papà di Sabato - frequentava sempre la mia casa, dove si incontrava con i cugini. Poi, dopo le scuole si era un po' allontanato, come fanno tutti i ragazzi a quell'età, ma da qualche tempo era tornato spesso a farci visita». Via De Filippis è sotto choc. In tanti conoscevano Sabato e la sua famiglia paterna, con i tanti zii e nipoti. Al civico 10, dove c'è l'appartamento di Sabato, le persiane sono abbassate: papà Vincenzo, pensionato, ex impiegato delle Ferrovie dello Stato, e la madre Immacolata Gallo non sono più tornati da quando martedì sera è giunta la telefonata che annunciava la disgrazia. Tutta la famiglia è accorsa al San Leonardo. La sorella Giuseppina, di 4 anni più grande di lui, è stata la prima ad essere rintracciata. Ieri parenti ed amici hanno partecipato al dolore dei genitori, rimasti per tutta la giornata nel freddo obitorio dell'ospedale San Leonardo, dove si trova la salma del giovane motociclista. «Che cosa terribile, povero ragazzo. Era stato un mio alunno - dice l'assessore ai Servizi sociali, Pasquale Santoriello - alle scuole medie "Giovanni XXIII". Non posso credere che la sua vita sia stata spezzata così. Il mio pensiero va alla famiglia, che in questo momento è affranta dal dolore». «Mio figlio - racconta l'ispettore di Polizia Municipale, Claudio Argentino - è rientrato a casa sconvolto. Era per strada, poco lontano da dove è accaduto l'incidente, ed ha appreso della notizia del giovane che noi conoscevamo bene, perché era stato a scuola con lui alle elementari "Don Bosco"».
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