Tu sei qui: CronacaScacchiera, Piu Europa e sanpietrini, disaccordo totale
Inserito da La Redazione (admin), venerdì 8 giugno 2012 00:00:00
Lavori di ristrutturazione di Piazza Abbro, cattiva gestione dei finanziamenti Piu Europa, ritardo nell’attuazione delle opere previste nel programma europeo, eventuale realizzazione di pozzi comunali ed immobile dismesso in via Vittorio Veneto. È stato un Consiglio comunale molto agitato quello andato in scena lo scorso mercoledì a Palazzo di Città e che ha visto innanzitutto maggioranza ed opposizione “muovere diverse pedine” sulla contestatissima scacchiera che dovrebbe sorgere dinanzi la Casa comunale.
È ormai noto da tempo il disprezzo verso l’opera da parte del comitato “No alla scacchiera”, coordinato dall’avv. Francesco Avagliano, presidente provinciale dell’Associazione Assoutenti, che sta portando avanti l’azione antirealizzazione su facebook. Un’azione che ha ricevuto il pieno sostegno anche da parte delle forze politiche di minoranza, ed in particolar modo dal consigliere del PD Enzo Servalli, che a più riprese ha ribadito la necessità di destinare i fondi stanziati dal Piu Europa per interventi urbanistici nelle frazioni.
Sempre il consigliere Servalli durante l’assise del parlamentino metelliano ha, inoltre, puntato il dito contro la cattiva gestione dei finanziamenti europei da parte dell’Amministrazione Galdi, rea a suo dire, di aver fatto decorrere i tempi per l’ottenimento di una premialità di circa 6 milioni di euro prevista per quei Comuni che si erano particolarmente distinti per la capacità di spesa dei sovvenzionamenti europei. Capacità, stando sempre alle parole del capogruppo del PD metelliano, riscontrata invece durante il governo Gravagnuolo grazie all’avvio dei lavori per il Complesso di Casa Apicella ed il completamento della Mediateca.
Ma è sulla scacchiera che Galdi avrebbe intenzione di posizionare al centro di Piazza Abbro che si sono scatenate infuocate polemiche, derivanti soprattutto dall’idea del primo cittadino di rimuovere una volta per tutte i sanpietrini insistenti nella zona in questione e di ricollocare, a lavori ultimati, quelli presenti in viale Crispi, in via Cuomo e nelle zone prospicienti. Da qui la ferma intenzione del Comitato “No alla scacchiera” di presentare un esposto alla Procura Generale della Corte dei Conti e di avviare una petizione popolare che possa fermare la realizzazione dell’opera.
Altri punti dolenti affrontati in sede di Consiglio sono stati quello relativo all’approvvigionamento idrico integrativo delle dotazioni dell’Ausino (che avviene mediante quattro pozzi privati: Pozzo Vitale, Pozzo De Sio, Pozzo Coop. Irrigua S. Arcangelo e Pozzo Loc. Contrapone) e quello circa la variante urbanistica dell’immobile dismesso in via Vittorio Veneto e di proprietà degli eredi Paolillo.
Punti, quest’ultimi, che hanno visto come protagonista l’esponente di “Forza Cava” Giovanni Del Vecchio, il quale, in riferimento alle ingenti spese sostenute annualmente dal Comune per la dotazione di acqua (si parlerebbe in questo caso di circa 121mila euro annui) avrebbe avanzato l’ipotesi di costruire pozzi di esclusiva proprietà comunale (per una spesa di circa 50mila euro per singolo pozzo). Più “dibattuto”, invece, il punto che riguardava l’immobile di via Veneto e di proprietà degli eredi Paolillo. In questo caso, secondo Del Vecchio, la mancanza agli atti del Comune del progetto di variante urbanistica dell’edificio avrebbe costituito un aspetto paradossale, dal momento che di questo che si doveva discutere a Palazzo. Di qui il rinvio della discussione alla prossima seduta.
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