Tu sei qui: CronacaScacchiera, mosse e contromosse
Inserito da La Redazione (admin), martedì 5 giugno 2012 00:00:00
Continuano incessanti la polemiche circa i lavori di restyling di Piazza Abbro. A finire nell’occhio del ciclone, in particolare, è la progettata scacchiera dinanzi il Palazzo di Città, sostenuta nel progetto esposto dal sindaco Galdi, ma per nulla condivisa dalle forze politiche d’opposizione, dall’avv. Francesco Avagliano, presidente provinciale di Assoutenti, e da Mario Farano, coordinatore dell’associazione “Davide contro Golia”.
Ma procediamo con ordine. Presentato dall’Amministrazione pubblica come un’opera capace di rilanciare la vocazione turistica della città di Cava de’ Tirreni (a tal proposito è bene segnalare la possibilità per la nascente opera di ospitare iniziative folcloristiche territoriali, e tra queste la “Settimana rinascimentale” in programma già nel prossimo mese di luglio), il progetto ha subito riscontrato il parere ostativo dell’associazione Assoutenti, che tramite l’avv. Avagliano, ha trovato “sfogo” su facebook mediante la costituzione del gruppo di discussione aperto “No alla scacchiera” (allo stato dei fatti sarebbero più di mille gli iscritti).
Mancanza di programmazione nella gestione della res publica da parte del sindaco Galdi, non rispetto dei punti previsti dal programma Piu Europa e dispendio di risorse pubbliche sono le criticità avanzate dall’avv. Avagliano. Criticità, tra l’altro, invigorite anche dal dissenso al progetto manifestato da Mariano Agrusta, Domenico Bruno, Emilia Di Mauro, Alfredo Senatore e Barbara Bruno (rispettivamente capigruppo di PD, IdV, SEL, PRC e PSI), i quali hanno denunciato «il grave arretramento delle condizioni di vivibilità della città, il disordine amministrativo e l’incapacità dell’Amministrazione Galdi di esprimere autorevolezza e capacità di governo di cui si avverte la necessità in una difficile fase economica e sociale come quella attuale».
Gli stessi segretari delle forze politiche cavesi di centrosinistra, auspicando un pronto intervento da parte della Sovrintendenza al fine di «evitare l’ennesimo danno alla città di cui questa Amministrazione si sta rendendo protagonista», hanno valutato negativamente «l’improprio utilizzo dei fondi Piu Europa destinati ad obiettivi strategici per Cava de’ Tirreni e dirottati, invece, su interventi di dubbio gusto e certa inutilità come l’assurda scacchiera prevista in piazza Abbro».
Fondi che, nelle loro idee, potrebbero invece essere utilizzati per la realizzazione del Teatro Comunale o, in alternativa, per la riqualificazione urbana delle frazioni. «Auspichiamo un ravvedimento in corso d’opera per il bene esclusivo di Cava de’ Tirreni e dei suoi cittadini», hanno concluso gli esponenti dei partiti d’opposizione.
Il “No alla scacchiera”, inoltre, sarà ribadito anche questa sera, martedì 5 giugno, nel corso di una riunione, in programma alle ore 19.30 in via C. Schreiber, n. 19 (dopo l’Ufficio Tributi e l’Ufficio Tecnico Comunale), indetta da Mario Farano ed alla quale sarà presente anche l’avv. Francesco Avagliano.
Una delle poche voci fuori dal coro del “No alla scacchiera” risulterebbe invece essere quella di Gianluca Cicco, coordinatore cittadino del PdL, che ha denunciato atteggiamenti di censura nei propri confronti. «Dopo avermi forse involontariamente iscritto al suo gruppo facebook “No alla scacchiera” - ha dichiarato Cicco - appena ho espresso con un intervento la mia opinione, che è evidentemente diversa dalla sua, l’avv. Avagliano ha pensato bene di censurare il mio pensiero impedendomi di accedere o semplicemente visionare il contenuto del gruppo dove, tra l’altro, mi è capitato di leggere notizie assolutamente false, quale ad esempio del costo di quattro milioni di euro per la scacchiera».
«La mia convinzione sull’attacco puramente politico dell’avv. Avagliano trova conferma in questo vergognoso atto di censura che contrasta nettamente con l’ideale di “comunità di cittadini” alla quale allude. Vorrà dire che mi iscriverò all’Assoutenti, da lui presieduta a Cava, per tutelare il mio diritto all’uso democratico della rete. Più specificatamente riferendomi al settore “pubblicità ingannevole” che è di competenza dell’Associazione», ha concluso il coordinatore cittadino del PdL.
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