Tu sei qui: CronacaSant'Antonio e le tradizioni, Rossana Lamberti contro i fuochi a Castello
Inserito da (admin), martedì 7 giugno 2011 00:00:00
«Dal 1657 a Cava si rievoca il flagello della peste, che nel 1656 portò in città la morte per migliaia di persone. La tradizione vuole che l’epidemia fu debellata dopo un pellegrinaggio dei cavesi nella cappella esistente nelle mura del Castello, per venerare il SS. Sacramento.
La Festa è uno degli eventi storico-religiosi più importanti per la nostra città. I festeggiamenti, com’è tradizione consolidata, si chiudono con gli spari di fuochi d’artificio dal Castello che sovrasta Cava dall’omonimo Monte. I fuochi non sono solamente un momento folkloristico cittadino, ma sono diventati, con gli anni, una tradizione familiare che si rinnova di generazione in generazione; l’occasione per i cavesi di invitare amici e parenti nelle proprie case per poter ammirare, ed andarne orgogliosi, gli spari pirotecnici.
Ed è una tradizione tanto radicata che ha anche proprie caratterizzazioni culinarie (lafamosa milza). Per questa notte che illumina il cielo, Cava è famosa anche nel circondario della Provincia, come Salerno e Cetara per i fuochi a mare per le ricorrenze di San Matteo e San Pietro.
Una tradizione tanto caratterizzante un territorio e così sentita dalla popolazione dovrebbe essere non solo rispettata, ma anche tutelata. Non si capisce, quindi, perché l’Amministrazione Galdi abbia deciso di far sparare i fuochi d’artificio anche per i festeggiamenti di Sant’Antonio, grande ed importante presenza, esempio nella Chiesa cattolica. Non vi è alcuna tradizione in merito nella nostra città, in verità neppure a Padova dove il Santo è sepolto, e si va a svilire la Festa di Montecastello, togliendole il primato pirotecnico, che è la sua manifestazione più comunicativa.
Ed ancora mi chiedo, molto modestamente: Sant’Antonio, frate francescano che aderì e visse rispettando le regole dell’Ordine di umiltà e povertà, si sarebbe compiaciuto di essere ricordato con lo sfarzo un po’ grossolano che ha invaso tutta la città e con i fuochi pirotecnici da Monte Castello? In un periodo di grave crisi economica, come quello che stiamo vivendo, credo, umilmente, che avrebbe preferito maggiore morigeratezza, toni più bassi: quantomeno per dare l’esempio».
Rossana Lamberti
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