Il Portico Costiera Amalfitana

Presa d’atto da parte del Comitato per il Sacrario Militare di Cava de’ Tirreni della volontà dell’Amministrazione comunale di realizzare, finalmente, il trasferimento della sede del Sacrario Militare dall’attuale allocazione alla chiesa madre del cimitero cittadino, recependo in questo modo un’idea del 1967 del Presidente Emerito del Comitato per il Sacrario Militare, il Grande Ufficiale Salvatore Fasano.

E’ quanto emerso nel corso dell’ultimo incontro dei componenti del Comitato per il Sacrario Militare, a cui hanno partecipato il presidente Daniele Fasano, il prof. Salvatore Fasano, il presidente onorario Lucio Cesaro, il vicepresidente Gerardo Canora, il prof. Roberto Catozzi ed il colonnello Vincenzo Consalvo.

«E’ un sogno che si avvera - dichiara il prof. Salvatore Fasano - Erano gli anni ’60 quando, sicuro di interpretare il desiderio della cittadinanza cavese, scrissi una lettera aperta al sindaco di allora, Eugenio Abbro, per chiedere di costruire, nel cimitero cittadino, un monumentale Sacrario atto ad ospitare i nostri caduti in guerra. L’iniziativa del trasferimento del Sacrario Militare nella chiesa madre del cimitero fu, è e sarà mia, con il supporto degli amici del Comitato, Grimaldi e Canora».

Soddisfazione per l’iniziativa. «Non si può non tener conto del valore storico e simbolico del Sacrario Militare - sottolinea il dott. Daniele Fasano - La chiesa madre del cimitero è, infatti, al centro dell’area cimiteriale. Con la sua trasformazione in Sacrario, diventerà un vero e proprio luogo di culto».

«La chiesa del cimitero - aggiunge il presidente emerito Salvatore Fasano - sarà un punto di ritrovo e di frequentazione della cittadinanza e di tutti coloro che vorranno omaggiare i caduti metelliani. Sarei molto lieto che la notizia venisse ufficializzata quando, in primavera, ci sarà la cerimonia di assegnazione della cittadinanza onoraria al “Battaglione Vulture” di Nocera Inferiore ed a sua Eccellenza Mons. Orazio Soricelli, Vescovo della Diocesi Amalfi-Cava de’ Tirreni».

L’addetto stampa Lara Adinolfi