Tu sei qui: CronacaS. Arcangelo, riapre la Chiesa di S. Michele
Inserito da (admin), venerdì 4 giugno 2004 00:00:00
Riapre al culto la Chiesa di San Michele Arcangelo. In serata, accolto dal Gruppo dei Trombonieri e dalla comunità festante di Sant'Arcangelo, Mons. Orazio Soricelli, Arcivescovo di Cava-Amalfi, darà il via alle manifestazioni che accompagneranno l'apertura al culto della millenaria chiesa. Dalla cappella della Madonna del Carmine si snoderà la processione fino alla chiesa parrocchiale, dove l'Arcivesscovo con una solenne concelebrazione restituirà al culto la chiesa. «Saranno giorni di fede e di profondo legame degli abitanti della frazione Sant'Arcangelo alle proprie radici, alla propria storia, alle proprie tradizioni. Una riapertura voluta dall'intera comunità», ha commentato il parroco, don Mario Masullo. «La restituzione al culto - ha affermato Mons. Orazio Soricelli - di una chiesa come quella di S. Arcangelo, così importante per la storia di una comunità, è sempre motivo di grande soddisfazione. D'altra parte, l'impegno degli abitanti della frazione è stato notevole». Durante la "tre giorni" di manifestazioni saranno ricordati, in particolare, i parroci che hanno contribuito allo splendore della chiesa, Mons. Raffaele Di Mauro, fondatore di un istituto per l'educazione e la formazione dei bambini poveri ed orfani ed affidato alle Suore di Carità, e don Antonio Fasano, animatore instancabile, scomparso in giovanissima età tra il rimpianto della frazione. S. Arcangelo, come ricorda lo storico locale Attilio Della Porta, è un insieme di case arroccate lungo un dolce declivo, protette da folta vegetazione nell'incanto del verde, cullate dal murmure del Selano. Molte le famiglie illustri, tra cui Longo, Della Corte e De Curtis. Questi ultimi lontani antenati del principe De Curtis, al secolo Totò, che negli anni ‘50 chiese al sindaco Eugenio Abbro la tela raffigurante un De Curtis dalle fattezze uguali al principe della risata. Totò, però, ebbe un rifiuto. Ignota la data di fondazione della Chiesa di S. Michele, certamente anteriore al 1058, visto che è riportata in un diploma di Gisulfo II. Stupenda la Congrega, ove lavorò il celebre pittore Andrea Sabatini, che dipinse un'icona di sicura formazione raffaellesca e sensibilizzata al colorismo veneto. Nei decenni scorsi, grazie a don Antonio Fasano, Sant'Arcangelo è stata meta di turisti per la realizzazione di un superbo presepe, purtroppo in gran parte distrutto dalle fiamme, unitamente alla Congrega. Oggi la comunità di S. Arcangelo, stretta intorno al suo parroco, ha voluto restituire all'antico splendore ed al culto quella chiesa che ha scandito la storia di tantissime generazioni.
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