Tu sei qui: CronacaRogo al "Takhys", scoperto il colpevole
Inserito da (admin), venerdì 27 luglio 2007 00:00:00
Svolta nelle indagini sui recenti attentati incendiari che hanno scosso la città. Nella rete degli uomini del Commissariato di Viale Marconi, diretto dal vicequestore Pietro Caserta, è caduto Vincenzo Puccio, 47 anni, di Pagani. É lui, secondo la Questura, l'uomo che nella notte del 23 luglio scorso ha appiccato il fuoco ad alcuni ombrelloni del "Takhys", lasciati nello spazio all'aperto antistante il ristorante fast-food di via Mazzini. Per Puccio è scattata una denuncia in stato di libertà per danneggiamento, non essendoci la flagranza di reato, in attesa di ulteriori provvedimenti da parte dell'autorità giudiziaria.
Personaggio noto alle Forze dell'Ordine, potrebbe non essere estraneo, secondo gli inquirenti, anche agli altri attentati che presero il via con l'incendio nella notte del 5 luglio della videoteca di via XXV Luglio e proseguirono dopo 48 ore con quello delle pompe funebri di via Mazzini. Dopo poco a bruciare fu un negozio di detersivi in via Biblioteca Avallone e pochi giorni fa anche una tappezzeria in via Balzico. Il ristofast "Takhys", invece, è stato fatale per Vincenzo Puccio, come sostiene la Questura diretta da Domenico Pinzello, che è risalita al pluripregiudicato paganese dopo un'intensa attività investigativa. Per il momento l'accusa è di danneggiamento, che potrebbe però aggravarsi se verrà accertata l'ipotesi di taglieggiamento ai danni dei commercianti.
5 attività commerciali aggredite nella notte dal fuoco in meno di un mese, sono segnali preoccupanti e, se si allarga la visuale ad analoghi episodi che si sono verificati in altre cittadine della provincia, e dell'Agro in particolare, potrebbero far pensare ad un disegno criminoso della camorra. Si sta lavorando, infatti, per chiarire se, come affermato dopo i primi casi d'incendio doloso dal vicequestore Pietro Caserta, «sono atti di criminalità volti a creare panico e non assolutamente segni della mano del racket a Cava de'Tirreni», oppure raid organici a qualche clan camorristico, che nell'ambito di una nuova spartizione del territorio sta cercando di allungare le sue mani anche sulla vallata, da sempre ritenuta zona franca dall'influenza della malavita organizzata. Non si escludono sviluppi nei prossimi giorni.
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