Tu sei qui: CronacaRissa in discoteca a Venezia, cavese arrestato e "maltrattato"
Inserito da (admin), mercoledì 25 gennaio 2006 00:00:00
Coinvolti nei controlli in un blitz antidroga a Venezia, non riconoscono i cinque finanzieri in borghese che li portano fuori dal locale per perquisirli. Nasce così una rissa. I due - Vincenzo Pellegrino, 26enne cavese, caporal maggiore dell'Esercito, e la sua ragazza, Katiuscia Cacco, 32enne veneziana - vengono arrestati per resistenza, violenza e minaccia a pubblico ufficiale. Con loro c'è anche un amico, Michele Troisi di Caserta. Dopo quattro notti in carcere, i fidanzati vengono scarcerati dopo l'udienza di convalida. Si va al processo con il patteggiamento. Il colpo di scena avviene all'avvio dell'udienza. I giovani imputati, assistiti dall'avv. Alfonso Senatore, accusano le Forze dell'Ordine di abuso, per i presunti maltrattamenti subiti durante la notte trascorsa in cella. «I miei assistiti - spiega il legale - sono stati trattati come criminali. La reazione che hanno avuto al di fuori del locale è più che giustificata. I finanzieri erano in borghese e non si sono qualificati. Durante le perquisizioni non è stata trovata alcuna sostanza illecita addosso». Il giudice veneziano ha inviato gli atti alla Procura per nuove indagini ed ha rinviato il processo a giugno. I fatti si riferiscono al mese di dicembre. Vincenzo Pellegrino, caporal maggiore dell'Esercito, programma un week-end a Venezia per incontrare la sua fidanzata, Katiuscia. Con lui c'è anche il suo amico, Michele Troisi. Quella sera decidono di trascorrere una serata diversa in uno dei locali più "in". Non sanno, però, che in quello stesso locale è in corso un blitz della Guardia di Finanza. Le Fiamme Gialle da giorni stanno lavorando ad una maxi-operazione per contrastare il traffico di droga nei locali notturni. Cinque di loro entrano nel locale dove si trovano i tre giovani. «Non indossavano divise - racconteranno più tardi al loro avvocato - qualcuno aveva finanche il piercing al naso». Stando a quanto riferito dall'avv. Senatore, Vincenzo porge a Michele una gomma da masticare. Nel buio della discoteca quel semplice gesto viene confuso come uno scambio "sospetto". I finanzieri si avvicinano ai giovani per controlli, loro li confondono con gli altri clienti e si oppongono. Reagiscono con la forza, anche la ragazza si avventa contro uno dei finanzieri. Dopo quattro notti in gattabuia, per i due è previsto il processo ed il patteggiamento. Ma salta fuori una nuova versione: l'avvocato dei due imputati parla di presunti maltrattamenti subiti. Il giudice sospende il processo ed invia gli atti alla Procura.
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