Tu sei qui: CronacaRifiuti e percolato, ‘Polis' lancia l'allarme
Inserito da La Redazione (admin), mercoledì 24 marzo 2004 00:00:00
Allarme percolato: a lanciarlo è Daniela Zuppetti, responsabile all'Ambiente dell'Associazione socio-politica "Polis". L'emergenza rifiuti che sta sconvolgendo molte città campane sembra aver risparmiato Cava. Appunto, sembra...In realtà, un pericolo ben più subdolo e grave per la salute dei cittadini metelliani potrebbe annidarsi nel sito di stoccaggio provvisorio alle spalle del cimitero: la produzione di percolato. Dettagli e prospettive, non certo rosee, nel comunicato stampa inviatoci da Daniela Zuppetti:
«Siamo, in gran parte della Campania, in piena emergenza rifiuti. In questo quadro, desolante dal punto di vista ambientale e sanitario, Cava de'Tirreni sembra un'oasi felice con le strade non invase da cumuli di rifiuti solidi urbani. Ma la realtà, purtroppo, è un'altra: i rifiuti cittadini vengono ammassati, oramai da diverse settimane, nel sito di stoccaggio provvisorio (tanto provvisorio non si direbbe e più che di sito si dovrebbe parlare di una vera e propria discarica a cielo aperto) alle spalle del civico cimitero. Qualcuno dirà che è meglio ammassarli tutti da una parte piuttosto che assistere allo scenario che tutti sappiamo, con strade invase da tonnellate di rifiuti per colpa della chiusura di varie discariche in tutta la nostra regione. Ma a noi preoccupa una bomba ecologia più subdola e ben più dannosa per la salute, e con effetti non subito visibili, ma disastrosi nel medio-lungo periodo: sto parlando della produzione di percolato. Il percolato è un liquido altamente inquinante originato per la maggior parte da acque piovane, che s'infiltrano all'interno dell'ammasso dei rifiuti delle discariche. Questo liquido, con elevata carica batterica, cola, successivamente, alla base delle discariche dei rifiuti. Dopo aver subìto numerose trasformazioni biologiche, il materiale organico iniziale è in gran parte trasformato in acidi organici. La componente inorganica contiene in genere metalli pesanti. Fra questi, alcuni (piombo, cadmio, mercurio, antimonio, selenio, nichel, vanadio ed altri) sono immessi nell'ambiente e, dopo una certa permanenza in aria, passano nel sistema acqua-suolo e possono entrare nella catena alimentare, dando luogo a pericolosi fenomeni di bio-accumulo negli organismi viventi, con aumento vertiginoso delle probabilità di contrarre malattie neoplatiche (tumori). Ora, in assenza di un qualsiasi tipo di protezione impermeabilizzante, il percolato prodotto si riversa nel sottosuolo, causando forte inquinamento delle falde freatiche. Col risultato che vengono registrate nelle acque dei pozzi, destinate finanche al consumo umano, presenze di concentrazioni superiori a quelle massimali ammissibili di solfati, ammoniaca e cloruri. Ora, noi di "Polis" chiediamo di sapere da chi è gestito il sito di stoccaggio provvisorio, se esiste nel suddetto sito una protezione impermeabilizzante e se sono stati effettuati rilievi geologici per attestare la non presenza in loco di falde freatiche, questo per la salvaguardia della pubblica salute. A tal proposito ricordiamo che diversi studi compiuti hanno dimostrato collegamenti tra il percolato prodotto dalle discariche e l'inquinamento delle falde freatiche. Noi di "Polis", nel segnalare il disagio della popolazione metelliana, chiediamo che venga data risposta a quanto sopra esposto e, qualora la risposta sia negativa (ovvero risulti non esservi nessun tipo di impermeabilizzazione), chiediamo all'ufficiale sanitario, dottor Giovanni Baldi, sempre attento alla salvaguardia della salute pubblica, di darci una risposta in merito per rassicurare noi e la cittadinanza cavese».
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