Tu sei qui: CronacaRapina al ristorante 'Arcara'
Inserito da Il Mattino (admin), lunedì 1 ottobre 2001 00:00:00
Avevano il volto coperto da una calza e ognuno di loro impugnava un'arma. Così hanno fatto irruzione nei locali del ristorante Arcara, gestito dalla famiglia Senatore, di cui Fabio, uno dei fratelli, è il titolare. Gi hanno puntato la pistola al volto e hanno chiesto l'intero incasso della serata, circa sei milioni di lire. L'hanno minacciato fino a quando non hanno visto la cassa svuotarsi. Non contenti, però, hanno derubato i venti clienti ancora ai tavoli, arraffando numerosi oggetti di valore. Sono fuggiti a bordo di un'auto di grossa cilindrata. E' scoccata l'una: via Lambiase in località Arcara, a pochi passi dalla statale e da Salerno. In quattro entrano nell'antico portone che fa d'ingresso al ristorante Arcara (nella foto) di Fabio Senatore; ci sono ancora parecchi clienti. Loro sono in quattro. Con il volto coperto da una calza fanno irruzione nel salone d'entrata dove c'è la cassa. Uno punta la pistola contro la cassiera, gli altri si dispongono a cerchio. Vogliono l'incasso della serata. Armi in pugno: «Tutti i soldi». E si aspettano un lauto bottino, vista la serata prescelta: «Tutti i soldi e in fretta». Il proprietario non oppone resistenza. Apre la cassa ed estrae i contanti, circa sei milioni di lire. Intanto i camerieri e le altre persone presenti in sala restano impietrite. Non si sentono al sicuro neppure cucina. I ladri hanno occhi dappertutto. Ma non è finita. Il silenzio viene rotto da un'altra richiesta e da altre minacce. Questa volta a finire nel mirino dei ladri sono i clienti. Ad uno ad uno vengono ripuliti i tavoli ancora occupati dagli ospiti. Portano via gli oggetti più preziosi: gioielli, orologi ed i telefonini cellulari. Arraffano tutto ciò che riescono a scorgere tra la trama della calza che copre i loro occhi. I quattro scappano a bordo di un'auto di grossa cilindrata, mentre nel locale si assiste a scene di panico. Molti dei clienti hanno raggiunto il vicino pronto soccorso: nessun pericolo dicono i referti medici, solo un grosso spavento. Sconvolta è l'intera famiglia Senatore, da anni nel settore della ristorazione e del commercio, con il negozio di elettrodomestici al Corso Umberto I: «Così non si può andare avanti», le uniche parole che si sarebbero fatti scappare durante la sottoscrizione della denuncia. I carabinieri della stazione locale, guidata dal comandante Giuseppe Recchimuzzi, in collaborazione con gli uomini della Compagnia di Nocera Inferiore hanno interrogato i proprietari ed il personale dell'Arcara insieme a tutti i testimoni. Non è stato possibile ricostruire il loro identikit, ma dalle deposizioni sono saltate fuori utili indicazioni: giovani sui trent'anni. Abbigliamento sportivo, volto coperto, armati di pistola e di un coltello. Nessuna cadenza dialettale. L'ipotesi degli inquirenti è che i quattro possano essere rapinatori venuti da fuori per fare il colpo e poi andarsene. E allora cosa giustificherebbe il volto coperto: solo precauzione?
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