Tu sei qui: CronacaRacket e riciclaggio, è allarme
Inserito da (admin), venerdì 10 febbraio 2006 00:00:00
Estorsioni, usura e soldi sporchi. Una piovra che attanaglia i commercianti. Ma non solo: tra le vittime anche i gestori di attività di ristorazione e piccoli artigiani. In questi ultimi anni, complice la crisi che investe il settore, il fenomeno dell'usura è cresciuto ed è sotto gli occhi dell'opinione pubblica da quando lo hanno portato alla ribalta gli episodi di cronaca nera. In città si parla di un vasto giro di denaro sporco e dell'apertura di numerosi negozi che svolgerebbero la funzione della cosiddetta "lavatrice" per soldi sporchi, frutto delle attività illecite della criminalità organizzata.
Qualche anno fa - siamo agli inizi del 2000 - una vicenda legata all'universo del racket e dell'usura sconvolse Cava. Un commerciante cavese, impiegato nel settore dei trasporti, denunciò tre uomini, due dei quali affiliati al clan Bisogno, come i suoi estorsori. Il commerciante fece da esca. Incontrò i tre uomini davanti allo stadio "Simonetta Lamberti" e, con tanto di registratore in tasca, ubbidì alla richiesta di pagamento: circa 300mila lire. I tre furono arrestati proprio mentre riscuotevano la somma. Nel corso del processo venne fuori un'altra versione. Secondo la difesa, i tre erano arrivati a quell'appuntamento perché uno di loro era creditore nei confronti del commerciante per l'acquisto di una cabina per camion. Per i tre arrestati il commerciante aveva chiesto un prestito che doveva estinguere. Tutt'altra, naturalmente, la tesi dell'accusa durante il giudizio.
Forse le associazioni di categoria dei commercianti, degli artigiani e dei piccoli e medi imprenditori, le più vicine alle vittime potenziali ed effettive del crimine economico, possono utilmente contribuire alla definizione dei contorni reali dell'usura, ed operare per prevenirla e combatterla. Un fenomeno che ha certamente una componente di grande organizzazione e come tale va combattuto, con un lavoro scrupoloso e capillare.
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