Tu sei qui: CronacaPresunti abusi edilizi, Gravagnuolo al contrattacco
Inserito da (admin), venerdì 1 giugno 2012 00:00:00
Sono ormai mesi che, prima tramite “avvertimenti” lanciati in Consiglio Comunale dal consigliere Matteo Monetta - specie nelle sedute particolarmente affollate, dalla parte del pubblico, da cittadini afferenti alle associazioni degli abusivi cavesi, MALUSA su tutte - poi tramite lettere anonime, vengo fatto oggetto di denunce circa presunti abusi edilizi da me realizzati nella mia dimora. A parere di costoro avrei realizzato un soppalco abusivo di centinaia di metri quadri nella mia casa.
Finalmente, nei giorni 15 e 16 aprile u.s., dando seguito a tali “segnalazioni”, ho ricevuto un accurato sopralluogo alla mia residenza, nel corso del quale un funzionario dell’U.T. Comunale, un agente della Polizia Municipale ed un graduato dell’Arma dei Carabinieri hanno misurato ogni angolo di casa mia. Voglio da subito complimentarmi con i verificatori di cui sopra per il modo accurato con cui hanno effettuato i rilievi e con le istituzioni, Comune ed Arma, per non aver lasciato cadere nel vuoto le denunce anonime.
Sono consapevole di svolgere un ruolo pubblico e desidero in quanto tale essere in ogni circostanza sottoposto ad ogni genere di controlli, quanto e più rigorosamente che ogni altro cittadino. Grazie, dunque, a chi ha fatto con scrupolo il suo dovere. Nel verbale conclusivo del sopralluogo si rilevava la realizzazione di una scala interna e di un bagnetto all’interno di superfici già preesistenti. Per quanto riguarda le dimensioni delle superfici, nello stesso verbale si precisava che esse corrispondono al centimetro alle piantine depositate presso il Comune ed a quanto previsto nelle autorizzazioni edilizie da me illo tempore richieste ed ottenute (1998/99).
Il mio reato consisterebbe dunque NON nell’aver realizzato superfici e/o volumi abusivi, ma nell’uso di fatto residenziale di parte delle superfici e dei volumi esistenti ed autorizzati. Dal momento, tuttavia, che tali volumi sono pienamente rispondenti ai requisiti previsti dalla legge regionale 15/2000, ho immediatamente richiesto al Comune un accertamento di conformità, ricevendo il 28 maggio u.s. comunicazione per la quale “Considerato che il recupero del sottotetto non ha comportato la modifica dell’altezza di colmo e di gronda né l’inclinazione delle falde, come accertato…”, mi si prescrive di realizzare delle finestre per l’aeroilluminazione come condizione per ottenere l’abitabilità. In definitiva io, NON AVENDO REALIZZATO abusivamente neanche una apertura, NON HO RESO ABITABILE il sottotetto e per ottenere l’abitabilità devo realizzarle. Lo farò ora. Ad ogni buon conto di ogni mio eventuale reato renderei conto alla giustizia italiana, alla quale non chiederei sconti.
Vengo al “senso” di queste continue, insolenti, volgari calunnie diffuse sul mio conto. Perché una recrudescenza di tali iniziative ora? In un momento in cui, non essendo più sindaco e non avendo più dunque alcun potere, salvo quello della parola? Non so darmi una spiegazione esatta. Dico solo che, se qualcuno immagina di potermi intimidire e condizionare la libera espressione delle mie idee, se lo può togliere dalla testa. Se qualcuno crede di potermi indurre a “chiedere piaceri” in giro per “sistemare” le mie cose rendendomi così ricattabile, rimarrà deluso.
Se si pensa di far passare la tesi che siamo tutti uguali ed egualmente abusivi, e che non c’è nessuno che può permettersi di censurare questo fenomeno, fallirà nei suoi propositi. Se si cerca di trascinarmi nella cloaca in cui sguazzano gli autori di tali lettere anonime, mi troveranno fermamente determinato a lasciarli annegare in essa. Se infine si cerca di istigare un clima di odio personale nei miei confronti per giustificare “vendette” sulla mia persona, sono preparato a tanto. Concludo facendo appello alle istituzioni, ai media, ai partiti ed alle associazioni della società civile a fronteggiare insieme l’intollerabile macchina del fango, oggi particolarmente attiva a Cava de’ Tirreni.
Al termine dell’affollata conferenza stampa di questa mattina mi hanno portato la loro solidarietà i consiglieri Michele Mazzeo, Antonio Barbuti (capogruppo) ed Enrico Polichetti, nonché Alfonso Iaccarino per conto dell’associazione civica Città Democratica, di cui faccio parte. Nel ringraziare tutti i presenti, ho lasciato la seduta e mi sono recato presso la Polizia giudiziaria per consegnare le lettere anonime ricevute.
Luigi Gravagnuolo
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