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Cronaca

Potabilità e sorgenti, i Comitati acqua pubblica chiedono trasparenza all'Ausino

Inserito da (admin), mercoledì 9 settembre 2015 00:00:00

I Comitati per l’acqua pubblica pretendono trasparenza e chiedono:
• ad Ausino di pubblicare i referti aggiornati delle analisi effettuate sull’acqua potabile ed i valori di mercato effettivi delle sorgenti.
• ai Comuni di esercitare i poteri che hanno, costringendo Ausino a pubblicare quanto per legge deve pubblicare.
E lo fanno con una diffida inviata, oltre che ad Ausino ed ai 22 Comuni che ne sono soci, all’Autorità Nazionale Anticorruzione.

È di questi giorni l’allarme sanitario lanciato a Vietri sul Mare, dove - si dice - si sono registrati casi di intossicazioni. Tanto che l’ASL ha chiesto ad Ausino un monitoraggio giornaliero su tutta la rete idrica cittadina, in quanto i campioni di acqua potabile prelevati non sono conformi ai parametri microbiologici previsti dalla legge, come accertato dall’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale (ARPAC). Tutto questo accade mentre le analisi per Vietri, effettuate e pubblicate da Ausino, risalgono al mese di gennaio 2013. Quindi in disprezzo totale della legge, che ne prevede il periodico aggiornamento.

La mancata pubblicazione delle analisi aggiornate è solo la goccia che fa traboccare il vaso, dal contenuto opaco, che costituisce il sistema informatico di Ausino. Come certificato e documentato dal sito governativo che misura la trasparenza degli enti e delle società sotto controllo pubblico: nessun indicatore di trasparenza è soddisfatto rispetto ai 67 individuati dalla Bussola della Trasparenza del Ministero per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione.

Basti riflettere sulla circostanza che le poche informazioni sulla qualità dell’acqua pubblicate sono:
obsolete (alcune risalenti ad oltre 2 anni e mezzo fa, come nel caso di Vietri, Agerola, Amalfi, Furore, Cetara, Positano, Praiano, Ravello, San Cipriano Picentino, Tramonti),
• o non pubblicate, come nel caso degli altri Comuni.
Anche per Cava de’ Tirreni le analisi pubblicate risalgono ad oltre 1 anno e mezzo fa.

Altro punto dolente è la mancata pubblicazione dei preventivi e dei consuntivi. Possibile - si chiedono i cittadini dei Comitati - che gli amministratori di una società partecipata interamente da Comuni, quindi da enti pubblici, possano decidere se e quanto spendere? È accettabile - per i Comuni soci di Ausino - la rinuncia a verificare se vi sia stata una corrispondenza tra quanto preventivamente da loro approvato e quanto speso dagli amministratori della società di cui sono proprietari? O dobbiamo rassegnarci ad avere un’altra società fuori controllo, dove gli amministratori possono fare il bello ed il cattivo tempo, senza rispondere del loro operato ai cittadini ed ai loro rappresentanti?

Ma si chiede di più! In una fase storica in cui gruppi industriali, nazionali e stranieri, premono per accaparrarsi le sorgenti possedute dalle società partecipate dagli enti locali, rischiamo che questi soggetti si impadroniscano legalmente, per poche centinaia di migliaia di euro, delle nostre risorse idriche. Attualmente il patrimonio di Ausino - secondo la contabilità - è inferiore a 900.000 €. Significa che, nella programmata fusione con le utility salernitane, le nostre sorgenti verrebbero valutate meno della 25ª parte di quanto furono valutate all’epoca della trasformazione di Ausino da Consorzio pubblico in società per azioni. Fusione che - si teme - sarebbe il primo passo verso la privatizzazione effettiva di Ausino.

E qui si innesta il ragionamento dei cittadini riuniti nei Comitati, i quali da anni si battono perché Ausino torni ad essere pubblica di fatto e di diritto: se Ausino diventa pubblica di diritto, non importa se in contabilità la tale sorgente è valutata 1 euro o 10 milioni. Sta lì e nessuno ce la toglie. Come dire: non c’importa se il palazzo del Comune di una qualsiasi delle nostre città in contabilità è valutato o meno al suo giusto valore. Sta lì e nessuno ce lo toglie. Cosa diversa se il valore esposto in contabilità, ben al di sotto di quello di mercato, rischia di essere quello che viene valutato al momento della vendita della società ai privati o della sua fusione con le utility salernitane.

Il Coordinamento dei Comitati per l’acqua pubblica dell’area Ausino

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