Tu sei qui: CronacaPoliambulatorio, storia di ordinaria maleducazione
Inserito da (admin), giovedì 12 ottobre 2006 00:00:00
Malasanità o, per meglio dire, maleducazione. È quello che accade quando la sanità pubblica, tra leggi, regole e protocolli, si scontra con la tanto invocata, dagli stessi medici, "umanizzazione". Il caso più recente è accaduto a Cava de'Tirreni, location il Poliambulatorio. A raccontare la sua disavventura è Concetta Granozio, nonna di una bambina di 8 mesi, che il 28 settembre scorso, forte della prescrizione del medico di famiglia, si è recata al Distretto sanitario di via Gramsci per far visitare la piccola, che presentava una macchietta sospetta sulla gamba.
L'anziana, però, aveva dimenticato un particolare, per lei di nessun conto, rilevante purtroppo quando si ha a che fare con la burocrazia: non aveva effettuato la regolare prenotazione per la visita specialistica. Ignara, la nonnina si è messa in fila, nella speranza che, una volta liberatosi, il medico di turno potesse visitare anche la sua bambina. Attesa inutile: «in malo modo», a suo dire, alla piccola è stata negata la visita. «È stata un'esperienza allucinante - afferma nonna Concetta - tanto che ho deciso di denunciare l'accaduto al direttore sanitario del Distretto, perché prima delle leggi e delle regole vengono l'educazione, il rispetto delle persone e l'umanità di chi dovrebbe svolgere una professione per vocazione, e non solo come un lavoro impiegatizio».
Concetta Granozio non aveva fatto i conti, infatti, con il rigido protocollo in uso presso il Distretto sanitario cavese, che probabilmente vieta in maniera categorica qualsiasi prestazione medica non conforme alle procedure. In parole povere, un medico, che per dovere deve essere ligio alle leggi, non deve e non potrà mai derogare alle disposizioni in atto.
«Già - dice l'anziana - secondo il regolamento non può nemmeno gettare un occhio distratto, senza che nessuno se ne accorga, sulla gambetta di una bambina di 8 mesi e, casomai, indirizzarla e consigliarla sul da farsi. Ma l'umanità dov'è? - chiede nonna Concetta - Un buon medico, secondo me, per essere tale deve essere prima di tutto umano. Oltre alle maniere estremamente sgarbate, l'unico suggerimento che ho ricevuto è stato quello che per le urgenze la visita è a pagamento presso l'ospedale».
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