Tu sei qui: CronacaPendolari costretti a viaggiare come bestie
Inserito da (admin), giovedì 16 dicembre 2004 00:00:00
Pendolari delle Ferrovie sul piede di guerra, richiesta al sindaco di intervenire per far fronte alla carenza di posti. A lamentarsi sono decine e decine di cavesi che la mattina, per recarsi a Salerno, decidono di prendere il treno delle 7.38 piuttosto che i sempre affollati pullman. Studenti, ma soprattutto impiegati, che per risparmiare tempo ed evitare il traffico della Statale 18 sono, però, costretti a contendersi un posto nell'unica vetturina che le Ferrovie, da qualche tempo, hanno destinato a questo servizio. «È vergognoso - dice Sandro Sellitti, studente - essere trattati in questo modo. Come animali in un carro bestiame». Non solo è stato ridotto il numero delle carrozze, ma ad aumentare i disagi anche il controllo dei biglietti, che, non potendo essere effettuato durante il tragitto, evidentemente per l'impossibilità di muoversi agevolmente, viene fatto direttamente alla stazione di Salerno, con i passeggeri bloccati, una volta messo piede a terra, per essere passati in rassegna. «È assurdo essere ulteriormente tartassati - afferma Claudio Senatore, impiegato - per la loro inefficienza. Non solo dobbiamo viaggiare in questo modo, ma dobbiamo anche perdere altro tempo una volta arrivati a destinazione per mostrare i biglietti». «Se non sono in grado di offrire un servizio decente - aggiunge Anna Rocco, impiegata - che abbiano almeno la decenza di non infierire ulteriormente». Un'interrogazione al sindaco Messina è stata rivolta dal capogruppo dei Progressisti per Cava, Antonio Armenante, al quale si sono rivolti molti pendolari. «Ho chiesto che l'Amministrazione si faccia carico di questo problema, organizzando una riunione con le Ferrovie per cercare una soluzione, che non può essere sempre a danno dei cittadini cavesi». Penalizzati anche i malcapitati vietresi, praticamente costretti a rinunciare al treno, non potendo aspirare ad un posto se non scalzando il macchinista. Ma la politica del risparmio delle Ferrovie infierisce anche su quanti si devono recare a Napoli, prendendo la corsa delle 6.45. «Da Nocera in poi - dice Luigi Canna - è un calvario per l'affollamento, oltre allo stato delle carrozze sporche e nauseabonde».
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