Tu sei qui: CronacaPatrimonio comunale, (s)vendita o valorizzazione?
Inserito da La Redazione (admin), martedì 5 ottobre 2010 00:00:00
Continua senza tregua il botta e risposta tra il gruppo di maggioranza e le forze di opposizione a Cava de’Tirreni: al centro della diatriba, ancora una volta, la questione “alienazione dei beni immobili comunali”. Lo scontro è accesissimo, con polemiche e continui scambi di accuse tra le parti.
«Dove Gravagnuolo “svendeva” la Giunta Galdi “valorizzerà”», esordiva il neo assessore al Patrimonio e vicesindaco, Luigi Napoli, durante la presentazione della relazione illustrativa circa il nuovo regolamento sulla vendita del patrimonio comunale tenuta nell’ultima seduta di Consiglio comunale. «Un regolamento capace, mediante procedure snelle e nel pieno rispetto del quadro normativo, di puntare alla valorizzazione dei gioielli di famiglia», come affermato dall’assessore Napoli.
«Un regolamento che spinge verso la trattativa privata e che non riconosce ai conduttori degli immobili comunali il diritto di opzione, mentre la “Cava Patrimonio srl” (ndr società patrimoniale proposta dall’Amministrazione uscente) restava vincolata alle logiche delle aste pubbliche», la pronta replica di “Città Democratica”. «Un regolamento che punta a vendere e non a valorizzare», la postilla di Gravagnuolo.
Al coro delle polemiche si sono aggiunti di recente anche Giovanni Del Vecchio ed Adolfo Salsano. Secondo il primo, consigliere comunale delegato alla Cultura, la “Cava Patrimonio srl” era una società finalizzata ad una vendita senza criteri né stime e pertanto le accuse dell’ex primo cittadino Luigi Gravagnuolo risulterebbero solamente pretestuose e fittizie.
Ovviamente opposto il parere dell’ex assessore al Bilancio e Patrimonio, Adolfo Salsano, a detta del quale, invece, il progetto dell’ex sindaco Gravagnuolo, “Cava città della qualità”, prevedeva la rivalutazione e promozione del patrimonio comunale.
Patrimonio comunale che allo stato attuale si presenta comprensivo di 102 beni da alienare, di cui 85 immobili tra appartamenti, negozi, garage e depositi, a cui si vanno ad aggiungere i locali dei Servizi Sociali di via Sorrentino, le due ex scuole elementari in località Casa Sparano, l’ex Collocamento via Atenolfi e Villa Iris, nella frazione San Pietro.
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