Tu sei qui: CronacaPalazzo Scaramella, tempi lunghi per il restauro
Inserito da (admin), lunedì 15 ottobre 2007 00:00:00
Prorogata l'ordinanza sindacale di restauro della facciata al condominio Scaramella in Piazza Duomo, lo scandalo edilizio degli anni Sessanta. Ma procediamo con ordine. Negli anni Sessanta fu demolito il palazzo vescovile e sostituito da un edificio residenziale, in spregio dell'assetto storico e paesaggistico della piazza. Il pregevole edificio, nella sua veste settecentesca, era il risultato di plurisecolari stratificazioni, loggia mercantile nel XV secolo, poi palazzo vescovile nel '500 parallelamente alla costruzione della Cattedrale, quale simbolo dell'indipendenza cittadina dall'autorità degli abati della Santissima Trinità.
Erano gli anni del boom economico e sorsero quartieri nuovi, come quelli di via Sorrentino, via Atenolfi, via Nazionale e via Garibaldi, con l'abbattimento di ville storiche come Petrone, Liberti, Benincasa, Apicella. «Un vero e proprio scempio - così Franco Bruno Vitolo - ma l'abbattimento del palazzo vescovile è stato sicuramente la maggiore offesa». Per oltre 40 anni hanno fatto mostra di sé numerosi ferri d'attesa, sporgenti e rugginosi, all'altezza di ogni piano, dove si notano corpi a sbalzo, carenti di qualsiasi manutenzione, consunti dal tempo.
Di qui l'ordinanza del sindaco Luigi Gravagnuolo in danno ai proprietari di palazzo Scaramella per il restauro della facciata, con la rimozione di tutti i ferri di attesa e dei corpi aggettanti individuabili sul lato est dell'immobile e la successiva tinteggiatura della stessa in armonia con i fronti principali. Ma già è sorto il primo ostacolo. Il condominio ha fatto presente la difficoltà di realizzare le opere richieste, che non consentono la mera rimozione degli sporti e dei ferri d'attesa senza la previsione di interventi di generale risanamento della struttura stessa, anzi si potrebbe correre il rischio di danni irreparabili al palazzo. Ora la parola passa agli uffici tecnici del Comune, che dovranno decidere sulle difficoltà evidenziate dalla perizia effettuata dal condominio. «Ma che si faccia presto, non è possibile che si attendano altri 40 anni per restituire a Piazza Duomo la sua dignità, anche se solo in parte», ribadiscono studiosi ed ambientalisti.
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