Tu sei qui: CronacaOspedale, operatori in rivolta
Inserito da (admin), giovedì 6 agosto 2015 00:00:00
Gli operatori dell’ospedale prendono in mano la situazione. Sdegnati dall’inadempienza dei vertici del “Ruggi” e delle istituzioni, hanno scritto una lettera aperta ai cittadini, pubblicata su manifesti che hanno dato mandato di affiggere in tutta la città. La lettera è una palese denuncia di tutti i disservizi del “Santa Maria dell’Olmo”, più volte resi noti dagli operatori del settore e dai sindacalisti. Ed in particolare, l’attacco diretto è al sindaco Vincenzo Servalli, considerato colpevole di non aver compreso la vera portata dei problemi che vengono affrontati quotidianamente nell’ospedale.
«Alle parole del sindaco dopo la visita in ospedale, che hanno messo in luce un nosocomio quasi perfetto, vogliamo contrapporre tutto il disappunto di noi lavoratori del comparto sanità, che quotidianamente viviamo le grandi difficoltà che affliggono l’ospedale - si legge sul manifesto - Ci dispiace che, probabilmente, il sindaco Servalli ha avuto, nella sua visita, interlocutori troppo buoni e probabilmente poco realistici sulla situazione di instabilità che affligge il nostro ospedale, ormai malato cronico».
Ed ancora: «Lo sanno tutti che i locali del “Santissima Incoronata” sono vecchi, spesso poco idonei e funzionali a prestare alcuni servizi; per questo accade che anche il montaggio di una semplice Tac, che manca da Cava da due anni, possa creare problemi». Nella lettera sono affrontate anche questioni specifiche, come «l’indisponibilità per la riparazione dell’ambulanza di tipo B che si utilizza per i trasporti», che ha portato a servirsi «dell’autoambulanza rianimativa di tipo A per gli stessi scopi», lasciando sguarnito l’ospedale.
Si parla, poi, della problematica «della climatizzazione di alcuni reparti e sale operatorie». «Ci sono voluti articoli giornalistici, che hanno sollevato l’opinione pubblica, per far avviare la risoluzione del problema. Sedute operatorie effettuate in ambiente da caldo infernale, pazienti con traumi, operati o in attesa, che aggiungevano sofferenza alle sofferenze: questo è quello a cui abbiamo dovuto assistere a giugno e luglio».
Infine si affronta la questione dell’atavica carenza di personale: «Turni massacranti, assistenza non ottimale nonostante si sopperisca con ore di straordinario: il sistema è quasi al collasso». Da qui l’indignazione degli operatori: «Questo stato di cose va a pregiudicare sempre il povero cittadino». Spiega il rappresentante Rsu Cisl, Gaetano Biondino. «Sono molto amareggiato dei risultati della visita del primo cittadino. I disagi sono sotto gli occhi di tutti e quelle che ha il sindaco sono informazioni che non rispondono al vero».
Alfonsina Caputano
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