Tu sei qui: CronacaOspedale, finalmente un caso di ‘buona sanità'
Inserito da Il Mattino (admin), venerdì 19 aprile 2002 00:00:00
Ha funzionato come un policlinico già da tempo collaudato, dando prova pratica di quella che è la nuova vocazione dell'"Ospedale Riuniti delle Tre Valli" dell'Asl Sa1: integrazione tra le diverse specialistiche presenti presso i presidi dell'intero territorio. E così, un paziente ricoverato presso la Rianimazione dell'ospedale "Santa Maria dell'Olmo" (nella foto in alto, privo della Divisione di Otorinolaringoiatria) è stato sottoposto ad un'operazione di massima urgenza, senza dover correre il rischio di un trasferimento che, nelle sue condizioni (grave insufficienza respiratoria), avrebbe potuto essere fatale. Sono stati i medici, infatti, a raggiungerlo. Lo stesso primario della Divisione dell'Otorinolaringoiatria dell'Umberto I di Nocera Inferiore (nella foto in basso), il cavese Remo Palladino, ed il suo aiuto, Michele Siani, si sono trasferiti presso il presidio cavese, sottoponendo il paziente ad una tracheotomia. Un intervento salva-vita che viene eseguito nei casi di grave insufficienza respiratoria, come nel caso di ostruzione delle vie respiratorie cosiddette alte. Insomma, un vero e proprio codice rosso, che non avrebbe potuto attendere i tempi di un trasferimento: l'uomo, infatti, doveva essere operato con massima urgenza. L'ospedale cavese, però, in seguito alla riorganizzazione dettata dalle nuove direttive regionali, ha subito da tempo una nuova mappa dei reparti (come, del resto, anche gli altri presidi). Ed in base alla nuova configurazione, il Reparto di Otorino è stato attivato, come unico polo di specializzazione dell'intera Asl, presso l'Umberto I di Nocera Inferiore. I risultati pratici, comunque, sono stati più che confortanti: scattata l'emergenza, sono stati i medici in forza al Reparto di Otorino e lo stesso primario Remo Palladino a raggiungere l'ospedale metelliano. L'intervento è perfettamente riuscito. Grande soddisfazione per la dirigenza dell'Asl Sa1, che ha avuto prova del primo esempio di integrazione tra i presidi ospedalieri. Una novità che ben presto deve diventare una regola, potendo contare sull'intraprendenza e sulla collaborazione delle varie equipe mediche.
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