Tu sei qui: CronacaNuovi alloggi, polemica sulle assegnazioni
Inserito da (admin), lunedì 22 maggio 2006 00:00:00
È scontro all'interno dell'Osservatorio per la casa, che sta gestendo le fasi di sgombero del campo container di Pregiato, per far posto al cantiere per la costruzione delle nuove case popolari. Ad alzare la voce contro i sindacati ed il Comune il Comitato per la casa, che rappresenta terremotati e non, residenti nelle baraccopoli cavesi. Sotto accusa i criteri di valutazione adottati per l'assegnazione degli alloggi provvisori e le relative esclusioni.
«Non si possono valutare in maniera così superficiale - afferma il presidente del Comitato, Salvatore Avella - decenni di sacrifici vissuti tra quattro lamiere. Non è possibile escludere e fare decreti di sgombero dai prefabbricati, prendendo in esame il solo reddito relativo all'anno 2004. Ad un'anziana, per esempio, è stata sommata al reddito anche la pensione di invalidità. Una famiglia è stata esclusa perché un figlio, per la prima volta nel 2004, ha lavorato per 6 mesi, causando il superamento del limite di reddito consentito. Qui non stiamo assegnando le case, ma solamente cercando di liberare le aree dove devono essere costruite».
«Il finanziamento di 24 milioni di euro - dicono i baraccati - è per sistemare tutti coloro che vivono nei prefabbricati». L'incontro di venerdì scorso, intanto, è servito ad avviare le procedure per lo sgombero anche della cosiddetta area di Pregiato Uno. Da oggi saranno notificate 49 richieste di autocertificazione dei requisiti, tra i quali il limite di reddito convenzionale di 11.977,39 euro. Si cerca di liberare l'intera area, infatti, per consentire la costruzione di tutti i 221 alloggi previsti a Pregiato. Una soluzione che non solo consentirebbe di dimezzare i tempi di attesa delle famiglie, ma eliminerebbe anche i rischi legati alla perdita di un ulteriore finanziamento regionale di circa 4 milioni di euro, ottenuto per l'eliminazione dell'amianto. Intanto, proseguono i controlli incrociati e le verifiche per sanare eventualmente alcune posizioni, come quella dell'anziana con la pensione di invalidità, in un primo momento esclusa.
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