Il Portico Costiera Amalfitana

Altre due lettere minatorie. Ancora minacce all'avvocato Alfonso Senatore. In queste ore al suo studio legale sono state recapitate altre due lettere provenienti dalla zona di Reggio Emilia, spedite con posta prioritaria. Le minacce sono le stesse di quelle contenute nella prima lettera, presentata dallo stesso Senatore ai Carabinieri della Stazione locale. Si tratterebbe di due fogli fotocopiati sui quali sarebbero scritte le stesse frasi minatorie: «Stanco di essere preso in giro da voi mafiosi e sporchi meridionali vi comincio a torturare come fate voi...ve la farò pagare cara». Come si ricorderà, l'avvocato Senatore aveva rivelato di aver seguito quattro processi nel Nord Italia, uno in particolare nella zona di Bologna. Secondo il legale, la sua attività professionale legata a quella politica sarebbero all'origine di questi episodi. «Non sono preoccupato - ripete - ma credo che questo episodio non debba essere sottovalutato. E' il segnale del malessere che colpisce il nostro Paese». Senatore aveva riferito ai Carabinieri di circostanze sospette nel corso dei processi, in qualche modo collegate al contenuto della lettera: «Nei procedimenti a carico di miei assistiti meridionali, ci sono stati da parte della stessa accusa attacchi oltraggiosi. I miei clienti venivano etichettati come incolti, selvaggi, meridionali, e per questo mafiosi o camorristi. Un linguaggio di chiara matrice leghista, che io da meridionalista convinto ho sempre combattuto». Secondo gli accertamenti, la data della prima lettera non sarebbe casuale, ma dettata da un disegno preciso legato ai risultati delle ultime elezioni. Ieri Senatore ha informato i Carabinieri di questo nuovo episodio. Al momento, i militari si dicono tranquilli: Senatore non sarebbe l'unico a ricevere questo tipo di lettere. Intanto, i fratelli Marco ed Alfonso Senatore confermano il loro impegno politico per la città. Sabato, alle 10.30, nell'Aula Gemellaggi del Comune, Marco Senatore presenterà la nuova lista ed il programma di Alleanza Italia.