Tu sei qui: CronacaMorte Carrano, Donnarumma a giudizio
Inserito da (admin), giovedì 14 aprile 2005 00:00:00
Rinviato a giudizio con l'accusa di omicidio preterintenzionale Giuseppe Donnarumma, 30enne pregiudicato, nato a Sarno, ma residente a Vietri Sul Mare. Il giovane colpì al volto Agnello Carrano, il pensionato 78enne deceduto dopo due giorni di coma, dopo aver tentato invano di difendere il genero Giovanni Palma. Quest'ultimo era stato aggredito sotto casa dai due uomini legati a titolo diverso alla Real Spa, la società incaricata dall'ospedale Umberto I di Nocera Inferiore del servizio di rimozione delle auto in sosta vietata. Ieri mattina, il Gup Conforti ha accolto la richiesta di rinvio a giudizio, fissando per il prossimo 20 dicembre la data di inizio del processo, che si discuterà davanti alla Corte d'Assise. Gli avvocati Alfonso e Marco Senatore, legali della famiglia Carrano, intendono procedere anche nei confronti di E.V., 46 anni, nato a Nocera Inferiore e residente a Nocera Superiore, anche lui denunciato - per concorso di colpa - per aver partecipato al raid punitivo nel quale perse la vita l'anziano. Donnarumma, difeso dall'avvocato Dario Barbirotti, era stata arrestato 24 ore dopo la morte di Carrano. Un provvedimento deciso dal pm Cassaniello a seguito dell'intensa attività investigativa, messa in piedi dagli uomini del Commissariato di Polizia locale, diretto dal vice-questore Sebastiano Coppola. Secondo gli investigatori, Giovanni Palma si era recato all'ospedale Umberto I per sottoporsi ad alcune terapie. Aveva parcheggiato l'auto nel piazzale dell'ospedale, ma all'uscita non l'aveva più ritrovata. Con l'aiuto di alcuni passanti, l'uomo era riescito a scoprire che l'auto era stata portata via dal carro-attrezzi perché in sosta vietata. Giovanni Palma si recò presso la società incaricata per la rimozione, ove incontrò Donnarumma. Palma voleva l'auto: disse di non avere i soldi per pagare la multa e, dopo un vivace battibecco, lasciò i dati anagrafici per farsi recapitare a casa la contravvenzione. Poi, quasi alle 13, con la famiglia Palma a tavolo, squillò il citofono. Il proprietario della Real Spa, accompagnato dal dipendente Donnarumma, chiese a Giovanni Palma di scendere. Nel piazzale antistante il Palazzo Coppola scoppiò una rissa. Agnello Carrano cadde, batté la nuca contro un piccolo marciapiede e, dopo due giorni in coma, morì in ospedale.
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