Tu sei qui: CronacaMadonna dell'Olmo, rubati soldi e documenti
Inserito da (admin), venerdì 22 febbraio 2008 00:00:00
Lancia un accorato appello, padre Raffaele Spiezie, preposto dei Filippini della Basilica della Madonna dell'Olmo, al ladro che è penetrato lo scorso sabato nel suo studio, ubicato al primo piano del luogo sacro. «Tra la refurtiva c'erano anche degli scritti, una sorta di testamento spirituale del nostro padre Silvio Albano, deceduto prematuramente alcuni mesi fa. È un documento al quale tutta la nostra comunità tiene tanto. Saremmo grati che ci fosse restituito. Si sono impossessati, oltre a 20mila euro, anche dei buoni postali che difficilmente potranno essere incassati, in quanto intestati alla nostra congregazione. Mi preme sottolineare che tutto quello che ci è stato portato via era destinato una parte ad opere di carità ed un'altra per restaurare alcuni ambienti della Basilica».
Quasi certamente è stato un solo ladro a compiere l'atto sacrilego e ad impossessarsi sia del denaro che degli oggetti preziosi che appartenevano alla parrocchia di Castagneto. Il tutto era custodito in una cassaforte nei pressi dello studio di padre Raffaele. Il furto sarebbe avvenuto dopo le 18. In questo lasso di tempo, infatti, i Padri Filippini erano intenti a celebrare la Santa Messa vespertina ed il ladro ha agito indisturbato. Per attuare l'atto criminoso, infatti, si sarebbe confuso con i genitori che il sabato pomeriggio accompagnano i propri figli ad un corso di religione in preparazione della prima comunione. Approfittando di questa circostanza fortuita, è entrato nel chiostro e poi si è diretto, attraverso una rampa di scale, alle stanze dei religiosi. Ha forzato la porta ed è entrato nello studio di padre Raffaele. Si è avvicinato alla sua scrivania, ha rovistato nei cassetti e, oltre a portare via del denaro che vi era custodito, ha rinvenuto anche la chiave della cassaforte. Indisturbato, l'ha aperta ed ha portato via un interessante bottino (circa 20mila euro) ed oggettistica sacra in oro.
Dopo la conclusione del rito religioso, padre Raffaele è tornato nel suo studio privato ed ha scoperto la brutta sorpresa. Immediatamente ha avvisato i Carabinieri, che con sollecitudine sono intervenuti e subito si sono messi all'opera per tentare di assicurare quanto prima alla giustizia il responsabile dell'ignobile gesto. Il denaro era custodito nella cassaforte e non era stato ancora versato in banca perché padre Raffaele stava redigendo un inventario, dopo la morte prematura di padre Silvio Albano, avvenuta alcuni mesi fa, che fungeva da economo nella casa dei Filippini. Una buona parte della cifra rubata doveva essere anche utilizzata per il pagamento di alcuni lavori improcrastinabili che dovevano essere effettuati nella Basilica.
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