Tu sei qui: CronacaLottizzazione Siani, tutti assolti
Inserito da (admin), giovedì 12 giugno 2003 00:00:00
Avevano ricevuto in eredità dal padre una cospicua proprietà terriera: all'incirca 25mila metri quadri di terra, poi suddivisi e venduti in una decina di lotti. Ma un'ondata di sequestri che sconvolse la località Pioppi, a Passiano, e la scoperta su quella stessa terra di villini abusivi costò agli eredi Siani (i fratelli Renato, Maurizio, Alfredo ed Elena e la madre Lucia, difesi da Giovanni Del Vecchio) l'accusa di lottizzazione abusiva. Oggi, a 5 anni dall'inchiesta, arriva la sentenza d'assoluzione. Il giudice della Sezione Distaccata di Cava del Tribunale di Salerno, Pasqualina Caiazza, ha assolto i vecchi proprietari per non aver commesso il fatto. Ieri mattina, dopo più di un'ora di camera di consiglio, è giunto il verdetto atteso da tempo da un'intera famiglia. Dalle perizie eseguite nel corso delle indagini, non sarebbe stata provata l'ipotesi dell'accusa, rappresentata dal pm Angelo Frattini. Il magistrato salernitano aveva ipotizzato il reato di lottizzazione abusiva - da qui l'iscrizione nel registro degli indagati e l'avvio del processo - per la diversa destinazione d'uso presente nell'atto notarile, che indicava la terra in questione come fondo a destinazione agricola e, dunque, non assoggettabile al rilascio di concessione edilizia. L'inchiesta, che coinvolse la famiglia di possidenti della frazione alta di Passiano, scoppiò nel '98 sulla base di una serie di denunce e segnalazioni inviate da residenti della zona. La Polizia Municipale raccolse la documentazione ed eseguì i primi sopralluoghi in quella che allora era considerata una località "vergine" in fatto di speculazione edilizia. I Vigili scoprirono alcune costruzioni presunte abusive, che hanno beneficiato nel '98 del condono edilizio. Nel dettaglio, si trattava di ville ed abitazioni costruite nell'ex proprietà Siani, all'epoca dei fatti venduta in una decina di lotti. I "caschi bianchi" picchettarono la zona, poi fu firmato il provvedimento restrittivo e si procedette al sequestro delle costruzioni e del terreno circostante. L'incartamento fu inviato alla Procura della Repubblica ed il pm Angelo Frattini avviò le indagini, allargando il raggio d'azione non solo agli attuali proprietari, ma anche agli eredi Siani. Mesi e mesi di controlli e perizie portarono all'iscrizione nel registro degli indagati dei fratelli Maurizio, Renato, Alfredo, Elena e della madre Lucia. Da qui il rinvio a giudizio. In sede di dibattimento, però, le tesi della Procura sono state sconfitte dalla sentenza di assoluzione con formula piena per la famiglia Siani. Un processo durato 5 anni, un'accusa cancellata da una sentenza.
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