Tu sei qui: CronacaLiceo Abbazia, appello in Vaticano
Inserito da (admin), giovedì 8 settembre 2005 00:00:00
Crescono l'attesa e la speranza per il salvataggio della scuola della Badia. L'improvvisa ed inaspettata proposta del proprietario e gestore dell'Isef di Poggiomarino, Raffaele Boccia, apre nuove prospettive, oltre a quelle avanzate dai sindacati della scuola, d'intesa con i docenti e parte dei genitori. «Un no oggi da parte della proprietà, rappresentata al tavolo delle trattative da don Gennaro, priore della comunità monastica, non troverebbe alcuna giustificazione, se non quella che sin dal primo momento è apparsa chiara la volontà di chiudere la scuola comunque», sbottano i docenti. Intanto, le reazioni alle proposte sul tappeto non si fanno attendere. L'avvocato Antonio Cuomo, presidente dell'associazione ex alunni, particolarmente offeso dal comportamento dell'Abate (unitamente ad altri 4 membri del direttivo dell'associazione era stato escluso ed allontanato dall'incontro del 5 settembre con i sindacati), ha invitato a percorrere tutte le strade che significhino il mantenimento del Liceo. Sottolinea l'alto senso di responsabilità dei docenti, disposti a costituirsi in cooperativa, ma è incerto sulla volontà della Badia di accedere alla proposta Boccia: «Ho protestato sia con l'Abate che con il Vaticano. Si inneggia ai giovani, speranza e forza della società, e poi li si allontana dalle scuole cattoliche». Una vicenda, questa che coinvolge la comunità monastica benedettina, docenti, genitori ed alunni, che vede assente la Chiesa ufficiale. «Ci saremmo aspettati almeno un'attenzione del mondo ecclesiastico, cardinali, vescovi, spesso ospiti della Badia, in un momento così difficile, pur nel rispetto dell'autonomia dell'Abate», è il commento comune dei genitori. I docenti attendono con trepidazione l'incontro del 12 settembre. E' in gioco il loro destino. Hanno espresso il loro assenso alla proposta sindacale, ma guardano anche a quella di Boccia: «Potrebbe significare un salto di qualità per organizzazione e voglia di aprirsi al territorio». Tra i sindacati una sola parola: «Stiamo lavorando, attendiamo il 12 settembre. Ci siamo assunti l'impegno di formulare una proposta organica, che tenga conto delle preoccupazioni della proprietà. Se ci dovessero essere altre soluzioni, le percorreremo tutti insieme e fino in fondo». Mario Russo, responsabile di "Progetti & Finanza", ex alunno e papà di un alunno iscritto in una scuola pubblica, non demorde: «Per chi come me ha trascorso 8 anni tra queste mura, in queste aule, è triste rassegnarsi. Plaudo e sostengo tutte le iniziative che servono a mantenere accesa questa fiaccola. Siano esse l'autogestione dei docenti o la proposta di Boccia». «Esistono ancora margini, anche se tenui, di manovra. Con le proposte sul tavolo si può costruire un percorso di discussione e di soluzione», aggiunge Franco Bruno Vitolo. Il 12 settembre è il giorno della verità. Se la fumata sarà bianca, sarà la vittoria dei Davide su Golia. In caso contrario, è la storia del pesce grande che mangia il piccolo.
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