Tu sei qui: CronacaL'ultimo saluto al sindacalista triste
Inserito da Il Mattino (admin), mercoledì 19 febbraio 2003 00:00:00
Avevano visto e rivisto tante volte, nel corso della loro adolescenza, quel fucile tirato fuori dall'armadio per le battute di caccia. Avevano vissuto sempre con la paura per quell'arma tenuta in casa, ma Stefano, 21 anni, e la sorella Imma, appena 17enne, non potevano mai immaginare che proprio quel fucile avrebbe portato via loro il padre. Vincenzo De Luca, 48 anni, residente in via Filangieri, litografo all'Impress Capolo (ex Litosud), sindacalista della Cgil e membro del Consiglio di fabbrica, si è ucciso con un colpo di fucile alla testa. Era nella camera da pranzo del suo appartamento, poco lontano dal letto dove riposava la moglie Annamaria Cardamone, casalinga. Erano all'incirca le 23. «Vai a letto, tra qualche minuto ti raggiungo», avrebbe detto alla moglie Annamaria. Nessuno dei familiari immaginava di trovarlo qualche minuto più tardi steso sul pavimento, con il fucile stretto tra le mani e la testa immersa in una pozza di sangue. Quando è arrivata l'ambulanza dell'Humanitas, con i volontari ed il medico del 118 (Saut di Cava de' Tirreni), non c'era ormai più nulla da fare. Suicidio: non c'è stato bisogno di cercare altre spiegazioni. Da tre anni era in preda ad una forte depressione, da cui, da qualche tempo, si era detto guarito. «Lo avevo visto abbattuto qualche giorno fa, come se avesse un sacco di pensieri», si lascia scappare un conoscente. Non certo per problemi economici, come qualcuno aveva suggerito. «Le motivazioni di questo gesto estremo - dice un amico - sono da ricondurre esclusivamente ad una difficile situazione psicologica di carattere personale. Senz'altro, non aveva problemi economici. Era una persona fin troppo tranquilla ed oculata». Vincenzo De Luca apparteneva ad una famiglia benestante. Lavorava da più di 20 anni in quella che un tempo era la "Litosud". Da 10 anni era nel Consiglio di fabbrica come sindacalista della Cgil. Lì, all'opificio, era conosciuto come uomo dai modi pacati, ma battagliero quando si trattava di difendere le sue convinzioni. Tante le lotte politiche nell'ex Pci, militante convinto, anche in fabbrica. Poi gli anni dell'angoscia, tre terribili anni bui. Qualche tempo fa, aveva vissuto una parentesi un po' più difficile nella normale routine quotidiana. Qualche discussione di troppo, ma nulla che potesse far presagire il peggio. Ieri mattina, la notizia ha fatto il giro della città ed ha gettato nello sconforto i molti conoscenti della famiglia De Luca. I compagni di classe di Imma, alunna della III E del Liceo Scientifico "Andrea Genoino", hanno preparato un manifesto di cordoglio per esprimere il loro dolore. Questa mattina, nella chiesa di San Vito, dove si svolgerà il rito funebre, saranno con lei per sostenerla quando dovrà dare l'ultimo saluto a suo padre.
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