Tu sei qui: CronacaL'ultimo saluto ad Alfonso
Inserito da La Redazione (admin), lunedì 31 maggio 2010 00:00:00
Una famiglia sotto choc per la perdita del proprio caro figliolo. Una città straziata dal dolore. Così si presenta Cava in una tragica giornata di fine maggio. Il 15enne Alfonso Di Giorgio, stroncato da una morte improvvisa ed inaspettata, è volato in cielo.
Gli amici, i parenti, i professori ed anche quanti non lo conoscevano, sin da subito hanno voluto esprimere la loro solidarietà alla mamma Daniela ed al papà Antonio. Centinaia i messaggi inviati on line sulla bacheca di facebook e quelli scritti su pezzi di carta lasciati a scuola.
Alle 9 di ieri mattina, infatti, professori e studenti si sono radunati al Liceo Classico “Marco Galdi”, dove Alfonso frequentava la V C, per commemorare il loro giovane amico e per rivivere gli ultimi attimi di vita del ragazzo, depositando un fascio di fiori sul posto dove era seduto.
“Era bravo, bello ed intelligente. Speriamo che ora si trovi in un posto migliore”, hanno commentato gli amici, alcuni dei quali sono svenuti quando sono stati raggiunti dalla tragica notizia.
A provocare la morte del ragazzo è stato un aneurisma cerebrale che lo ha colpito mentre stava disputando una partita di calcetto con gli amici in quel di Casa Gagliardi, nella frazione Sant’Arcangelo. Secondo le prime ricostruzioni, il giovane avrebbe avvertito un malore già prima di scendere in campo, confidando agli amici di voler giocare in porta perché si sentiva stanco. Altri hanno confessato che già durante l’ultima gita scolastica Alfonso non si era sentito bene.
Giovane, bello, alto. Amante del calcio, tifoso del Milan e fan di Michael Jackson. Alfonso era molto conosciuto in città. Militava nei “Giovanissimi” della Nocerina, dove giocava da terzino destro. “Aveva un fisico imponente per la sua età, ma quello che mi colpì di più era l’entusiasmo che ci metteva”, ha dichiarato Guglielmo Accardi, direttore sportivo della Nocerina, che lo aveva selezionato un anno fa durante un provino.
Stamani i funerali al Santuario di San Francesco e Sant’Antonio, alla presenza della famiglia, degli amici, dei compagni di squadra e dei docenti del “Marco Galdi”, con un corteo partito dalla casa della zia in località Sant’Anna, dove era stato portato subito dopo il via libera del magistrato Cristina Giusti e l’effettuazione dell’esame esterno da parte del dott. Barba.
"E Alfonso uno di noi": questo è stato il grido della folla che ha voluto salutare per l’ultima volta il povero “Fo” (così lo chiamavano gli amici) nel cammino verso il cimitero, mentre pianti, lacrime e strazi facevano da sottofondo.
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