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Cronaca

La Naspi rischia di diventare un bluff

Jobs Act, mazzata in arrivo per i lavoratori stagionali?

Sul web fioccano appelli e proteste: partita petizione al Presidente INPS Boeri, si spera in interpretazione estensiva delle norme sulla Naspi

Inserito da (admin), venerdì 20 marzo 2015 08:57:16

Una doccia fredda, altro che #lavoltabuona annunciata da Renzi: il Jobs Act rischia di penalizzare clamorosamente i lavoratori stagionali italiani, una scure che minaccia di abbattersi sui redditi delle famiglie e di pesare non poco sull'economia della Costiera Amalfitana che, come tante località turistiche, conta un numero molto alto di addetti. Dal 1° maggio, come è noto, il nuovo sussidio di disoccupazione Naspientrerà in vigore, sostituendo Aspi e Mini-Aspi. Lo scopo della riforma è quello di riorganizzare gli ammortizzatori sociali ed allargare la platea dei beneficiari: il che è vero, alla luce di una lettura delle nuove leggi, ma non sempre e comunque. E i lavoratori stagionali, nei meandri della nuova normativa, rischiano la beffa.

Come funziona la Naspi?

Anche chi non ha lavorato per un periodo molto lungo ha diritto a percepire il sussidio: bastano 13 settimane di contribuzione nel corso degli ultimi 4 anni e 30 giorni di lavoro negli ultimi 365 giorni per poter accedere alla disoccupazione. L'assegno è pari al 75% della media di quanto percepito: il problema, però, è sulla durata. Nel calcolo dell'indennità corrisposta a partire dal 2015 non si tiene conto dei periodi passati per i quali i lavoratori hanno già percepito l'Aspi o la Mini Aspi: l'assegno, pertanto, ha una durata inferiore, pari a metà dell'ultima contribuzione. Tradotto in parole povere: un cameriere, un barista o un bagnino che lavorerà durante la prossima stagione estiva, anziché godere durante l'inverno del sussidio per sei mesi, riceverà la disoccupazione solo per tre mesi, la metà dei mesi di lavoro in cui ha versato i contributi. Chi ha una famiglia da sostenere e un mutuo da pagare, è perfettamente in grado di avvertire il pericolo.

La protesta dei lavoratori

Quello che può apparire come un vero e proprio "bug", prendendo in prestito un termine dall'informatica, non è sfuggito ai lavoratori ed ai sindacati. Su Facebook è nato un gruppo che in pochi giorni ha raccolto migliaia di adesioni e su Change.org è stata avviata una petizione da sottoporre al presidente dell'INPS Tito Boeri. «Valuti l'INPS - si legge dall'appello - l'esigenza di introdurre correttivi ai criteri di calcolo della durata della Naspi prevista dall'articolo 5, che tengano conto della necessità di non penalizzare i lavoratori stagionali».

La Filcams, sigla della CGIL che raggruppa i lavoratori del commercio e del turismo, oltre a sottolineare la natura precaria dell'impiego stagionale, ha evidenziato un ulteriore problema che la nuova Naspi potrebbe causare se non corretta: ad essere penalizzati sarebbero i lavoratori che collezionano impieghi molto discontinui. Costoro, infatti, riceveranno secondo il sindacato un assegno più basso rispetto a chi, invece, ha collezionato una maggiore continuità lavorativa. In pratica, il contrario di ciò che un ammortizzatore sociale dovrebbe fare.

Quali prospettive per il futuro?

Per adesso non ci si deve allarmare ma nemmeno si può stare tranquilli fin quando l'INPS non emanerà le circolari esplicative delle nuove norme: per queste ragioni l'appello dei lavoratori si rivolge a Tito Boeri. L'augurio è che l'Istituto di Previdenza Sociale interpreti estensivamente la riforma, evitando l'ennesima macelleria sociale all'Italiana.

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