Tu sei qui: CronacaIn una taverna i piatti dell'antica Roma
Inserito da (admin), mercoledì 6 novembre 2002 00:00:00
Tantissimi gli appuntamenti di rilievo previsti nel corso della "quattro giorni" di Paestum. Tra le iniziative in grado di suscitare particolare interesse e curiosità, meritano senza dubbio una segnalazione i Laboratori di Archeologia Sperimentale e le Mostre, che si svolgeranno lungo tutto l'arco temporale della Borsa. Le tecnologie litiche, dell'argilla e del legno; la ricostruzione di una taverna romana; la riproposizione di scene di vita quotidiana nell'antica Pompei; una Mostra su "Lo Sport nell'Italia antica" ed un'altra sulle "Meridiane della Basilicata": andiamo a scoprire nei dettagli tali appuntamenti...
LABORATORI DI ARCHEOLOGIA SPERIMENTALE
Sala Zeus
"Sperimentare in archeologia: laboratorio a cielo aperto e didattica nella rete": tecnologie litiche, dell'argilla e del legno, a supporto dei programmi didattici nell'ambito del Corso di laurea in Scienze dei Beni Culturali ed Ambientali e del Master in Archeologia Sperimentale, entrambi attivati con la modalità didattica della distanza gestita dal Carid, a cura del Dipartimento delle Risorse Naturali e Culturali dell'Università degli Studi di Ferrara, in collaborazione con il Museo dei Grandi Fiumi di Rovigo.
"Apprendere la preistoria": esperienze dal vivo sulla lavorazione della selce (produzione di punte di freccia ed altri strumenti), dell'osso (realizzazione di aghi e punteruoli), della steatite (realizzazione di monili), sulle pitture naturali (ossidi, ocre, ecc.), nell'accensione del fuoco con le pietre, il legno ed altro, a cura del Laboratorio di Archeologia Sperimentale di Alfio, Ilaria e Marco Tomaselli.
"Gastronomia antica": ricostruzione di una "taverna romana", con presentazione di prodotti ed ingredienti della gastronomia antica, ricavati dalla fonte latina di M. Gavio Apicio (vissuto al tempo di Tiberio), che nel "De re coquinaria" ci tramanda circa 500 ricette. A cura dell' I.P.S.S.A.R. A. Celletti di Formia.
Progetto europeo "LifePlus": ricostruzione, attraverso la realtà virtuale, di scene di vita quotidiana nell'antica Pompei. Grazie ad una speciale attrezzatura, si potrà "entrare" nella realtà quotidiana di 2000 anni fa, vedere oggetti, affreschi, luoghi e personaggi ricostruiti con grande precisione, ascoltare addirittura le conversazioni che potevano avvenire tra gli avventori di una taverna, gli artigiani o i gladiatori. LifePlus è il progetto europeo al quale partecipa l'Università degli Studi di Milano, con un'equipe di studiosi che riunisce storici dell'antichità (Università degli Studi di Milano), archeologi (Soprintendenza Archeologica di Pompei) e scienziati di prestigiosi centri di ricerca europei: A&C 2000 (Roma), Forth (Heraklion, Grecia), Vicon Motion System (Oxford), Bionatics (Gentilly, Francia), Fraunhofer Gesellschaft (Monaco, Germania), Intracom (Peania, Grecia), Ecole Polytechnique Federale di Losanna, Università di Ginevra e noDNA (Huerth, Germania). A cura dell'Università degli Studi di Milano e A&C 2000.
LE MOSTRE
Museo Nazionale Archeologico di Paestum
"Lo Sport nell'Italia antica", a cura della Soprintendenza Archeologica di Sa-Av-Bn. Un progetto culturale che affronta, mediante un'unica grande mostra, allestita nel rispetto delle peculiarità locali, oltre 80 sedi museali in tutta Italia, legate dal filo conduttore di una ricerca sull'agonismo nell'antichità, letto e presentato attraverso i più disparati ed intriganti materiali archeologici. La sezione "pestana" della mostra nazionale "Lo Sport nell'Italia antica" presenta, attraverso materiali archeologici provenienti da Paestum, Padula, Palinuro, Pontecagnano e Montesarchio, diverse testimonianze legate al mondo dell'agonismo e della pratica atletica nell'antichità.
Sala Zeus
"Le campagne di scavo a Iasos di Caria, Turchia", a cura della Missione Archeologica Italiana di Iasos e dell'Associazione Iasos di Caria. A Iasos (Turchia), città della Caria, ricca di storia, monumenti e dotata di una formidabile posizione sul mare, lavora dal 1960 una Missione Archeologica Italiana. Ne illustrano alcuni aspetti le foto delle campagne di scavo di Daniela Baldoni, Vittorio Graziano e Sergio Orselli.
"Meridiane della Basilicata", a cura del Gruppo Archeologico Lucano. Fin dagli albori delle civiltà, l'uomo ha imparato a scrutare gli astri per ricavare utili informazioni calendariali dal loro apparente lento moto. La stella più vicina, il Sole, è stata utilizzata per lunghissimo tempo come indicatore dello scorrere del tempo e, nel corso dei secoli, sono stati ideati e costruiti molti strumenti atti ad indicarlo. A partire dall'intuizione iniziale che l'ombra di un bastone riproduce su una superficie il moto apparente del Sole, l'ingegno umano si è cimentato nel costruire strumenti capaci di indicare, di volta in volta, non solo l'ora, ma anche le date, comprese le festività, l'istante dell'alba e del tramonto, l'angolazione del Sole, i segni dello zodiaco. Le soluzioni escogitate sono state tante e la loro realizzazione, in pietra o su materiali preziosi, ha dato luogo ora a superbi monumenti, ora ad umili, ma utili strumenti: sono gli orologi solari. La mostra, organizzata dal Gruppo Archeologico Lucano, con il contributo della società "Comunicazione & Immagine" di Christian Merli, presenta i risultati dell'indagine condotta da Lucio Saggese in Basilicata ed ha lo scopo di non far diventare più spesso il velo di oblio che già copre gli orologi solari, strumenti oggi non più necessari da un punto di vista pratico, ma che potrebbero abbellire uno slargo delle nostre contrade ed essere segno visibile di una storia fatta anche, o soprattutto, di piccole cose. Una storia "minore", ma non per questo meno importante, dei grandi fatti, voluti da pochi e subiti da molti.
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