Tu sei qui: Cronaca"Il Giardino 2", il sindaco in difesa degli indagati comunali
Inserito da La Redazione (admin), giovedì 22 luglio 2010 00:00:00
Sereno il sindaco Marco Galdi, che si dice convinto del proscioglimento dei tre impiegati comunali coinvolti nella vicenda “Il Giardino 2”. Dopo lo scoppio della clamorosa grana che ha colpito alcuni funzionari del Comune, il primo cittadino è pronto a “giurare” sulla legalità del loro operato.
Il fatto contestato risale al 28 aprile 2008, allorquando venne presentata al Comune di Cava de’Tirreni una denuncia su presunti abusi edilizi realizzati dal proprietario del ristorante di via Castagneto, tra l’altro già impiegato comunale, e da un esponente politico della precedente Amministrazione con questi imparentato, che sarebbero stati favoriti da un terzo dipendente dell’Ente.
Nel 2003 l’ex esponente politico aveva presentato 4 domande di condono edilizio per l’immobile ora al centro delle indagini, che doveva essere destinato ad attività sportive e culturali. Lo stesso, invece, oltre a mancare di requisiti indispensabili (come l’altezza standard prevista dalla legge), non è mai stato utilizzato a tale fine. In più, nel corso degli anni la titolare della società di gestione della struttura ha effettuato una cessione del ramo aziendale alla società che attualmente gestisce “Il Giardino 2” e che, grazie alla presunta collaborazione di alcuni dipendenti comunali, sarebbe così riuscita ad ottenere facilmente le pratiche di condono, la licenza commerciale ed il cambio di destinazione d’uso in “ristorante”.
Secondo la Procura, tale cambio di destinazione d’uso sarebbe avvenuto, pertanto, in maniera abusiva. Oggetto della contestazione sarebbe anche l’accoglimento delle pratiche di condono presentate dal proprietario della struttura, che invece sarebbero state da rifiutare sulla base della legge 326 del 2003, che vieta il sorgere di locali in zone soggette a vincolo paesaggistico.
I tre impiegati comunali sono ora indagati per concorso d’ufficio per violazione di leggi e regolamenti, oltre che per la presentazione di documenti falsi all’atto di esposizione delle pratiche di condono.
In loro difesa si è schierato il sindaco Marco Galdi, il quale, dopo aver esaminato l’avviso di chiusura delle indagini, ha evidenziato come le attività contestate fossero state in realtà realizzate con serietà, su precise direttive sindacali e nel rispetto dell’ordine cronologico che queste impongono nella trattazione delle pratiche dei condoni edilizi.
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