Tu sei qui: CronacaH 24
Inserito da (Redazione), lunedì 27 novembre 2017 16:32:23
di Patrizia Reso
Non ci sono state immagini a saltarmi agli occhi, neppure slogan. Soltanto una lettera e due cifre, cioè il numero 24 preceduto dalla consonante muta, ve le ricordate? H. Quella che indicavamo con i due indici, posti lateralmente ai margini labiali, attraversati dalla lingua, insomma una linguaccia tra due dita, irriverente, ma giustificata, per indicare la consonante acca.
H24. Orbene dopo che abbiamo visto come il capitalismo ci ha convinti che era necessario aprire i negozi, gli esercizi commerciali al dettaglio e all'ingrosso, anche la domenica e tutte le altre feste comandate, compresi Natale e Pasqua, ora ci sta convincendo che è necessaria anche l'apertura notturna per i supermercati, altrimenti ci stressiamo a fare la spesa specialmente di sabato, giorno notoriamente di riposo aziendale, per alcune fasce di lavoratori. Non solo! Esiste poi un popolo della notte che continua a consumare, quasi senza interruzione col giorno, che precede o segue. Un popolo che viene giustamente preso in considerazione dagli esercizi commerciali, che provvedono a renderli satolli di cornetti fragranti, pane appena sfornato, pasti caldi in posti di ristoro e di tutti i prodotti commerciali, che Messer Capitalismo ci impone ogni giorno. Ovviamente questo popolo "notturno" attira le attenzioni dei commercianti, non certamente quella di politici o sociologi, altrimenti ci sarebbe subito da organizzare un'indagine: fare la spesa o consumare rientra tra le priorità dei lavoratori notturni? Oppure abbiamo di fronte un popolo di disoccupati che, non essendo protagonista di giorno, lo diventa diversamente la notte?
Sarei curiosa di vedere le buste paga dei dipendenti dei vari esercizi: mi ci gioco la testa che ci troviamo scritto che vengono retribuiti secondo giusto contratto, per esempio 500 euro per 20 ore settimanali, poi poco importa se le ore effettive lavorative lievitano fino a 40 e la cifra non muta! Poi poco importa se sulla carta si parla di contributi e di questi, invece, neppure la visione chimerica!
Mi viene alla mente il film "Sette minuti", con la regia di Michele Placido. La non visione è consigliata a chi non ha intenzione di riflettere.
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